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“Sale delle terra e luce del mondo”, messaggio del vescovo di Noto per il nuovo anno pastorale

Il nuovo anno pastorale è alle porte, infatti il primo di settembre è la data fissata dal presule netino per rendere esecutive le nomine dello scorso 29 giugno.

In occasione dell’avvio dell’anno pastorale, che per alcune comunità sarà un’esperienza nuova vista l’arrivo dei nuovi pastori, il vescovo Mons. Salvatore Rumeo ha deciso di inviare un breve messaggio ai sacerdoti e ai fedeli laici della diocesi.

“Alle porte del nuovo anno pastorale, voglio indirizzarvi il presente messaggio per dirvi ancora dell’affetto e del bene che nutro per ciascuno di voi e per l’intera Chiesa netina,” scrive il vescovo all’inizio del suo messaggio.

Il messaggio è un breve ritorno ad alcuni punti trattati durante l’omelia dello scorso 25 agosto 2024, in occasione della Solennità di san Corrado, patrono della diocesi, che il nostro giornale ha ripreso (clicca qui per leggere).

“Torno a ribadire che il nostro impegno di cristiani ci vede protagonisti nell’evangelizzazione del mondo impegnati a vivere evangelicamente la vocazione ad essere «sale della terra e luce del mondo» percorrendo le faticose strade della vita” aggiunge ancora il presule netino.

L’importanza di riconoscersi nel Vangelo

Nel suo breve, ma intenso messaggio, il vescovo Rumeo richiama l’importanza di riconoscersi nel Vangelo della comunione, della giustizia, della rettitudine e della misericordia. Infatti aggiunge: “Credo nel Vangelo della semplicità, nel dialogo amicale, nel confronto sereno, nei tratti della compostezza e di una sana umanità, nella cultura dell’incontro, nella potenza creatrice di una mente libera, nei sogni che diventano storia perché condivisi con gli altri, nella poesia e nella musicalità della bellezza della nostra terra, nel germe della bontà, nella fraternità solidale e nella profezia della carità.”.

Inoltre è bello notare come in queste parole c’è un ritorno di umanità, che forse si era smarrita. Tornano parole umane, che toccano il cuore. Un messaggio che dona speranza e voglia di mettersi al servizio. Nonostante le ferite, nonostante le lacrime, perché poi alla fine si gioisce per le piccole cose.

“Come Pastore della Chiesa netina affermo nuovamente che il mio amore per i fedeli tutti, credenti e non, cresce ogni giorno di più e il vostro affetto, da Noto a Modica, ha sempre raggiunto e raggiunge sempre più le corde del mio cuore” sottolinea ancora mons. Salvatore Rumeo.

Un richiamo agli impegni urgenti per la Diocesi

In questo suo messaggio, dall’alto valore pastorale, mons Salvatore Rumeo ricorda alla comunità tutta gli impegni che la Diocesi e le comunità parrocchiali e religiose vivranno lungo l’anno pastorale 2024-2025. In particolare le celebrazioni per il 180° di Fondazione e il Giubileo Pellegrini di Speranza.

“Tutto questo sarà segno profetico di una Chiesa capace di generare percorsi di vita cristiana e di incontrare tutti per testimoniare la bellezza di «stare con Cristo Signore Buon Pastore».” commenta mons. Salvatore Rumeo.

A questi due grandi appuntamenti non va dimenticato lo sguardo verso il futuro, infatti si lavorerà sulla riflessione che è emersa dai tavoli sinodali dello scorso anno, che saranno la linfa vitale per elaborare gli Orientamenti Pastorali Diocesani e per preparare la prima visita pastorale del Vescovo a tutti i comuni della Diocesi.

La crisi si supera mettendosi all’ascolto

Nella parte finale del messaggio Mons. Salvatore Rumeo invita, ciascuno, a mettersi in ascolto di Cristo, unico modo per superare la crisi di fede che attraversa la vita quotidiana di molti. “La nostra missione è, pertanto, legata fondamentalmente alla predicazione del messaggio di salvezza. Con il cuore colmo di gioia, dobbiamo trovare il coraggio di tornare al Vangelo di Gesù, di lasciare le nostre sicurezze e vivere la stagione della missione” aggiunge ancora il presule.

Solo con tenerezza, compassione e vicinanza la Chiesa riuscirà a farsi carico delle sofferenze e delle difficoltà degli altri. La Chiesa, nello stile di Mons. Rumeo, deve essere comunità di profezia e di misericordia e deve portare consolazione e speranza.

Lavorare insieme per una Chiesa nuova e bella

Infine, mons. Salvatore Rumeo ha ribadito l’esigenza di una via della bellezza da percorrere insieme come Chiesa. “La via della bellezza scolpita e dipinta nelle Chiese, nei palazzi e sulle strade delle nostre città diventi progetto di crescita integrale che porti le nuove generazioni ad una vita piena ma soprattutto vera, solida e bella” sottolinea il vescovo.

Per Mons. Salvatore Rumeo l’esigenza di lavorare insieme non è uno slogan, ma è un’urgenza perché il territorio della Diocesi ha bisogno di forza, credibilità e di presenza. Il suo intento è quello di fare rete, non solo a parole, ma con gesti concreti per incarnare sempre più il vangelo della carità.

“Mi impegnerò in prima persona perché in ogni Comune della nostra amata Chiesa nascano segni concreti di carità, luoghi di accoglienza dei nostri fratelli bisognosi e senza fissa dimora, rifioriscano spazi pastorali, oratori e oasi di cultura dove i ragazzi e i giovani non siano i destinatari della nostra missione ma protagonisti della loro fede in una Chiesa dal volto giovane e pieno di speranza». Questo vogliamo realizzare in occasione del prossimo Giubileo” conclude il vescovo.

Il prossimo appuntamento che darà inizio concreto all’anno pastorale è il convegno diocesano che si celebrerà dal 25 al 27 settembre.

Published by
Pierpaolo Galota