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Il Movimento delle mamme di Modica si unisce all’appello della Caselli per donne afgane

Nei giorni scorsi la cantante Caterina Caselli ha lanciato un appello per denunciare le recenti leggi talebane approvate in Afghanistan che impediscono alle donne di parlare e cantare in pubblico.

“Uniamoci tutte e tutti per dare voce e denunciare questa infamia”, è quanto propone Caterina Caselli per dire no all’orrore la nuova legge approvata dai talebani in Afghanistan che tra l’altro vieta alle donne di poter far sentire la propria voce in pubblico e di cantare in coro.

 “Il coro, il canto è la voce dell’anima – dice in un video l’ex casco d’oro- questo divieto è di una violenza inaudita. Persino gli schiavi avevano la possibilità di cantare seppure con le catene ai piedi. Il canto è una forma di elevazione, permette anche di dimenticare la realtà”. “Quello che vogliono fare – dice ancora Caselli -è annientare la donna e che non abbia gli stessi diritti dell’uomo” .” Noi donne che siamo libere che abbiamo la fortuna di vivere in una società che difende questi valori – conclude nel suo appello – dobbiamo essere unite e far sentire la nostra voce”.

Il movimento delle mamme di Modica si unisce all’appello della Caselli

L’appello lanciato dalla cantante è diventato virale e anche il Movimento delle mamme di Modica si è unito all’accorato appello della Caselli.

“Con il suo stesso stato d’animo, troviamo orribile questo nuovo vergognoso divieto imposto dai Talebani sulle donne afghane. Il non poter cantare da sole o in coro lo consideriamo una tortura nello spirito, che lascia forse, ferite più profonde che nel corpo.” scrive Arianna Salemi a nome del movimento.

Inoltre il movimento delle mamme si domanda: “A cosa è servita la guerra nel loro paese, oltre che a lasciare dietro il loro strascico di migliaia di profughi e morti? La cultura della libertà può essere generata da sanguinosi conflitti che durano vite di generazioni che si succedono? Ce lo chiediamo , riflettendo intanto come in un coro ognuno deve fare la sua parte. Ecco perché crediamo che noi donne dell’Occidente siamo chiamate a schierarci dalla parte del femminile disprezzato, occultato da veli che devono forzatamente coprire, ostacolato nell’apprendimento e nell’evoluzione sociale con la sola colpa di vivere nella parte sbagliata del mondo”.

Infine nell’appello accorato delle mamme di Modica anche un richiamo alla libertà sancita dalla Costituzione Italiana, frutto anche della lotta e del sacrificio di tante donne.

“Grazie a loro possiamo integrarci nella dimensione familiare, sociale, lavorativa con la nostra piena dignità e autonomia. Possiamo cantare, lavorare, vestirci come vogliamo, studiare, viaggiare ed esprimere ciò in cui crediamo. In virtù di quel principio della solidarietà in essa racchiusa, noi non restiamo indifferenti e silenziose davanti a chi vuole che le donne restino mute”

Il messaggio del movimento mamme di modica si chiude con una speranza e un augurio affinché si moltiplichino le iniziative per dare voce alle donne afgane e affinché non si abbassi l’attenzione.

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Redazione