Archiviata l’edizione 2024 dei solenni festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista a Ragusa. Una festa straordinaria con un bagno di folla che ha reso onore al Patrono della città e della diocesi.
Migliaia le presenze nella giornata di ieri, massiccia anche la partecipazione alla processione serale. Ad aprire la processione l’Arca santa e poi del simulacro del precursore, alla presenza delle autorità civili e militari, oltre che, naturalmente, di quelle religiose, con la guida del vescovo, mons. Giuseppe La Placa. Una processione per le vie del centro storico che ha convolvi modo intenso tutti i ragusani.
All’arrivo del simulacro in piazza San Giovanni, il saluto del vescovo ai fedeli. “Più che le mie parole – ha sottolineato mons. Giuseppe La Placa – è importante sapere invocare la benedizione del Signore su di noi. Abbiamo iniziato questa processione chiedendo a San Giovanni di passare per le nostre case, per le nostre strade, di benedire le nostre famiglie, i nostri giovani, gli ammalati, tutti coloro che, attraversando le vie della città, lui poteva raggiungere col suo cuore, col suo sguardo, col suo amore. Ritengo che a conclusione di questa processione, di questi festeggiamenti in onore del nostro patrono, noi dobbiamo seguire quella via che lui ci indica come ha fatto un giorno con coloro che lo ascoltavano nel deserto. Ha indicato la via. E la via non è una strada che si percorre a piedi. La via che indica Giovanni è una presenza che dobbiamo contemplare nel nostro cuore e su questa via, che noi oggi, concludendo la festa, vogliamo iniziare a percorrere durante tutto questo anno prima della prossima festa, ci pone due pietre miliari: la gioia e la speranza. Giovanni è testimone di gioia, Giovanni è testimone di speranza”.
In mattinata si era tenuto il solenne pontificale che il vescovo La Placa ha presieduto alla presenza del clero diocesano e delle autorità civili e militari. Alla fine, il parroco ha ringraziato il vescovo, il clero diocesano, il sindaco di Ragusa, i rappresentanti delle istituzioni, le autorità militari, gli sponsor e tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla buona riuscita dei festeggiamenti.
La celebrazione pomeridiana, prima della processione, è stata presieduta da mons. Giambattista Diquattro, nunzio apostolico in Brasile. Subito dopo, l’uscita del venerato simulacro del patrono che è stato accolto sul sagrato dal tradizionale lancio di volantini colorati, dal suono a festa delle campane, dallo sparo dei fuochi d’artificio.
I festeggiamenti si sono conclusi con i tradizionali fuochi d’artificio sul ponte san Vito, e seguiti da tutti ragusani lungo la vallata Santa Domenica.