La polizia di Comiso ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico a carico di un cittadino tunisino del 1978, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie in presenza dei tre figli minori.
Gli agenti della Squadra volante sono intervenuti per lite in famiglia, in quanto una donna denunciava di essere stata minacciata con tentativi di aggressione da parte del marito, ma all’arrivo degli agenti l’uomo si era già allontanato da casa.
La donna era vittima di maltrattamenti in famiglia commessi in forma aggravata da parte del marito, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa nei suoi confronti per fatti analoghi e in quell’occasione quest’ultimo l’aveva insultata, aveva tentato di aggredirla con un ventilatore, nonché l’aveva minacciata di morte e spintonata sul balcone, desistendo dalle violenze solo per l’implorazione da parte del figlio minore che stava assistendo all’accaduto.
La donna di fronte a quella scena, preoccupata per sé e per i propri figli, si è determinata a presentare denuncia querela contro il marito. Gli investigatori del commissariato di Ps di Comiso, d’intesa con la Procura di Ragusa, a seguito di una complessa attività di indagine, hanno richiesto all’Autorità giudiziaria competente un’adeguata misura cautelare finalizzata a tutelare le vittime ed evitare che l’indagato potesse ripetere tale condotta nei confronti dei familiari. Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, valutando la situazione e la gravità dei fatti imputabili all’uomo, ha disposto la misura del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico.