La sanità non è sempre un disastro o fa acqua da tutte le parti. Infatti, ci sono storie belle che meritano di essere raccontate, storie che mostrano come la sanità iblea possa diventare un’eccellenza.
L’esperienza che vi raccontiamo è accaduta oggi a un’operatrice volontaria della Misericordia, che ha accompagnato due ragazze migranti, ospiti a Pozzallo, all’ospedale di Modica.
“Arriviamo” – spiega Patrizia, volontaria della Misericordia – “il medico del triage, di una squisitezza unica, ha subito fatto accomodare le ragazze. Io rimango con lui e mi chiede le varie informazioni, alla fine mi comunica che chiama subito la ginecologia, così le ragazze non si stancano”.
Dopo aver ringraziato il medico, si sono diretti al reparto di ginecologia, dove ad attenderle c’erano una ginecologa donna e due ostetriche. Superati i primi problemi di comprensione – le ragazze parlano infatti solamente l’arabo del Nord Africa – hanno effettuato la visita e il tracciato, con gentilezza, ironia e delicatezza.
Questo evento, spiega l’operatrice della Misericordia, ha permesso di capire come, con maniere garbate e una buona dose di educazione, possiamo far vedere agli altri che gli immigrati hanno solo un colore di pelle diverso dal nostro, ma che, come noi, hanno paure, timori, ansie, ma anche sorrisi bellissimi. Questa esperienza mostra come, nonostante il disastro generale, siano le persone a rendere la sanità locale un’eccellenza.
“È bello leggere e sentire queste esperienze di vita di Misericordia. Non sempre l’approccio al Pronto Soccorso e nei vari reparti è così fluido, sentito, amorevole e integrato” spiega Angelo Gugliotta, governatore della Misericordia. Inoltre, aggiunge: “gli umori cambiano e variano da personale a personale e da persona a persona, spesso influenzati da giornate caotiche e stressanti. Penso però che tutti noi volontari dobbiamo fare la differenza, approcciandoci al personale dell’ospedale con il sorriso, la serenità e il buon umore, che coinvolgono tutti”.