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Presentata la Lettera Pastorale del Vescovo di Ragusa: “Camminando s’apre cammino”

La quarta Lettera Pastorale del vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, intitolata Camminando s’apre cammino, è stata presentata durante la prima serata dell’assemblea pastorale diocesana.

Il vicario generale, don Roberto Asta, ha illustrato i contenuti principali di questo nuovo documento che offre alla Chiesa iblea una spinta verso il futuro, guidata dallo Spirito, dal Sinodo e dall’impegno nel rendere attuali gli insegnamenti evangelici.

Quest’anno si apre un momento particolarmente significativo per la Diocesi di Ragusa, che celebra il Giubileo per il 75º anniversario dalla sua fondazione. Monsignor La Placa, nella sua lettera, ha espresso gratitudine per le molte grazie ricevute e ha esortato la comunità a guardare al futuro con speranza e determinazione, continuando a costruire la storia della Chiesa locale “mattone su mattone”, consapevoli del cammino già percorso e di quello che ancora resta da realizzare.

Tra le priorità pastorali evidenziate nella lettera emergono la collaborazione tra parrocchie limitrofe, il coinvolgimento degli organismi di partecipazione, un percorso di accompagnamento per i fidanzati e un’attenzione speciale alla pastorale familiare. Monsignor La Placa ha anche sottolineato l’importanza di un ascolto attento alle necessità dei giovani e ha proposto un progetto catechistico che abbracci tutte le età della vita. Inoltre, è prevista l’adozione di un direttorio diocesano per la liturgia e la pietà popolare.

Tra gli spunti più significativi della lettera, il vescovo ha messo l’accento sulla necessità di rinnovare la pastorale parrocchiale e ripensare la formazione all’iniziazione cristiana di giovani e adulti, considerata una delle priorità per la Chiesa locale. Ha poi evidenziato l’importanza di una revisione delle feste patronali, sottolineando come queste celebrazioni, pur essendo un’espressione di fede radicata, abbiano bisogno di una regolamentazione che ne preservi il valore spirituale.

Monsignor La Placa ha inoltre lanciato un invito alle parrocchie: essere luoghi di dialogo con il territorio, inteso non solo in termini geografici ma soprattutto esistenziali e comunitari. Ha ricordato che, in un contesto di crescente indifferenza religiosa, è necessario rendere visibile la parrocchia, non solo come luogo fisico, ma anche attraverso un’azione pastorale che esca dai confini del tempio per incontrare la vita quotidiana delle persone.

La riflessione si collega strettamente ai temi affrontati durante il Sinodo, e questi argomenti saranno ulteriormente approfonditi nel corso della seconda giornata dell’assemblea pastorale, è intervenuto don Antonio Ruccia, docente alla Facoltà Teologica Pugliese di Bari. La sua relazione si è concentrata sul ruolo delle parrocchie come luoghi di incontro e discernimento comunitario, con l’obiettivo di rendere le comunità sempre più partecipative e inclusive.

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Pierpaolo Galota