Ragusa – E’ comparso davanti al GIP del Tribunale di Ragusa e ha risposto alle domande per chiarire la sua versione dei fatti, C. C. l’uomo di 52 anni che lo scorso 26 settembre ha tentato di dare fuoco a un mezzo di una ditta che commercializza prodotti ortofrutticoli in contrada Macconi ad Acate e a un operaio che ha cercato di farlo desistere dal compiere l’atto criminale.
Per C. C. i reati ipotizzati sono tentato omicidio e tentata estorsione.
La Procura ha chiesto per lui la convalida dell’arresto e la custodia cautelare nel carcere di Ragusa dove è tutt’ora rinchiuso, mentre la difesa di contro ha chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere. Il Giudice si è riservato ogni decisione.
Il cinquantaduenne niscemese, già noto agli archivi di Polizia, pare si sia recato nell’azienda per chiedere dei soldi al proprietario per un debito pregresso, ma ricevuto il diniego da quest’ultimo e andato via per poi tornare nel pomeriggio con due bottiglie di liquido infiammabile per dare fuoco a un mezzo aziendale. Un operaio di 35 anni ha cercato di farlo desistere, ma C.C. non ha voluto sapere ragioni e ha versato il liquido anche sui suoi vestiti e poi ha appiccato il fuoco.
Tutto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza per cui i poliziotti sono risaliti in poco tempo all’autore che poco dopo è stato arrestato nelle vicinanze della sua abitazione.
L’operaio trentacinquenne che ha riportato ustioni per il 35% del corpo è ancora ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione al “Cannizzaro” di Catania ed è costantemente seguito dagli specialisti del Centro Grandi Ustioni del nosocomio etneo.