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Grazie a Politea un percorso di crescita attraverso l’educazione alla cittadinanza globale

Il progetto ECG (Educazione alla Cittadinanza Globale) dal titolo Politéia – Economia Verde Inclusiva per la comunità curato dall’Associazione Don Bosco 2000 si rivolge a scuole, istituzioni pubbliche e private dei 15 Comuni del Calatino (Sicilia Sud Occidentale in provincia di Catania) sui temi dell’Economia verde inclusiva, con particolare attenzione al settore energia sostenibile e gestione dei rifiuti.

Un percorso che racchiude racconti di coraggio, resilienza,  speranza. Infatti attraverso l’Educazione alla Cittadinanza Globale, queste narrazioni umane si trasformano in un percorso di crescita per tutti noi.

In un mondo sempre più interconnesso, l’educazione alla cittadinanza globale emerge come un pilastro fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli, responsabili e impegnati. Ma cosa significa veramente “cittadinanza globale” e come possiamo promuoverla nelle nostre scuole e comunità?

Comprendere la cittadinanza globale

L’educazione alla cittadinanza globale va oltre le frontiere nazionali. Si tratta di sviluppare una comprensione profonda delle sfide globali, dei diritti umani e delle responsabilità individuali. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Consapevolezza delle questioni globali: I cittadini globali devono essere informati su temi come il cambiamento climatico, la povertà, i conflitti e l’uguaglianza di genere. Solo attraverso la conoscenza possiamo agire in modo efficace.
  2. Promozione della pace e della tolleranza: L’educazione alla cittadinanza globale incoraggia il dialogo, la comprensione reciproca e la risoluzione pacifica dei conflitti. È un antidoto contro l’intolleranza e l’ignoranza.
  3. Sostenibilità ambientale: La cittadinanza globale implica anche la cura del nostro pianeta. Insegnare ai giovani l’importanza della sostenibilità ambientale è cruciale per il futuro del nostro mondo.

Il ruolo chiave della Scuola in questo processo

Le scuole hanno un ruolo chiave nell’educazione alla cittadinanza globale. Infatti l’Obiettivo 4.7. dell’Agenda 2030 raccomanda “che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, per i diritti umani, per  l’uguaglianza di genere, per la promozione di una cultura di pace e di non violenza, per  la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. Certamente questo è un percorso possibile attraverso alcune strategie: 

  1. Curriculum integrato: introdurre temi globali in tutte le materie, collegando storia, scienze, lingue e arte alla realtà globale.
  2. Scambi culturali: favorire scambi tra studenti di diverse nazionalità per promuovere la comprensione e la conoscenza interculturale.
  3. Partenariati con ONG: Collaborare con organizzazioni non governative per coinvolgere gli studenti in progetti di sviluppo sostenibile e diritti umani.

Il futuro della Cittadinanza Globale

In un mondo in cui le sfide non conoscono confini, l’educazione alla cittadinanza globale è essenziale. Dobbiamo investire nelle nuove generazioni, affinché diventino cittadini del mondo consapevoli e pronti a costruire un futuro migliore per tutti.

L’incontro con migranti provenienti da culture diverse ci apre gli occhi su un mondo ricco di sfumature. L’Educazione alla Cittadinanza Globale ci insegna a considerare la diversità come un valore aggiunto, superando stereotipi e pregiudizi. Ogni migrante porta con sé una storia unica, e ascoltarla ci arricchisce.

Le storie migranti toccano tematiche universali: l’amore per la famiglia, la ricerca di una vita migliore, la lotta per la sopravvivenza. Attraverso la Cittadinanza Globale, possiamo collegare queste esperienze a quelle di ciascuno di noi. La ricerca di appartenenza e il desiderio di un futuro migliore sono sentimenti che accomunano l’umanità.

I migranti affrontano sfide immense: la separazione dai propri cari, l’adattamento a nuove culture, la ricerca di lavoro. Tuttavia, la loro resilienza è straordinaria. Queste storie di forza interiore e crescita personale ci educano alla speranza. La capacità di superare ostacoli e mantenere la speranza è un insegnamento prezioso per tutti.

La vita di un migrante è spesso segnata da sfide, incertezze e distanze. Tuttavia, l’educazione alla cittadinanza globale può rappresentare un faro di speranza, offrendo – opportunità di crescita, comprensione e resilienza. 

La storia di Ahmed: una rinascita grazie alla cittadinanza globale

Le storie migranti ci ricordano, giorno dopo giorno, che siamo parte di una comunità globale. Oggi occorre valorizzarle attraverso l’Educazione alla Cittadinanza Globale, in questo modo riusciremo ad essere cittadini più consapevoli e accoglienti. Ogni persona è un tassello prezioso nel mosaico dell’umanità.

Come Ahmed, arrivato in Italia fuggendo da Aleppo in Siria. Qui dopo aver vissuto anni di guerra e distruzione ha deciso di andare alla ricerca di sicurezza e speranza insieme ai suoi cari. Certo la strada non è stata facile, “ho perso amici, la mia casa e la mia terra. All’inizio ero spaventato e disorientato” racconta Ahmed.

Grazie a un percorso di accoglienza per lui e i suoi cari è cambiato tutto. “Era un programma – ci spiega – che integrava l’educazione alla cittadinanza globale e la sostenibilità ambientale”. Grazie all’Associazione Don Bosco 2000, aggiunge Ahmed “ho imparato che la cittadinanza non riguarda solo i documenti, ma anche il senso di appartenenza e responsabilità verso gli altri. Ho studiato le sfide globali: il cambiamento climatico, la povertà, la disuguaglianza. Ho capito che possiamo fare la differenza, anche noi migranti”.

La sostenibilità oggi, è sempre più mal vista, forse vuoi per poca conoscenza, vuoi per un’informazione distorta, ma come ci racconta Ahmed la sostenibilità parte dal proprio piccolo dal rispetto della natura, dalla riduzione degli sprechi, dal piantare alberi e dal pulire una spiaggia. “Ho insegnato ai miei figli l’importanza di proteggere il pianeta” ci racconta soddisfatto Ahmed.

La vera vittoria della cittadinanza globale sta nell’aiutare gli altri, così come ha fatto Ahmed, il quale si è emozionato ottenendo il permesso di soggiorno, ma ha vinto di più quando è riuscito ad aiutare altri migranti ad integrarsi, riuscendo a vedere negli occhi dei più piccoli la sua stessa speranza.

Attraverso l’educazione alla cittadinanza globale si è realmente cittadini del mondo e si possono abbattere i muri e realizzare splendidi ponti. Insieme la differenza è possibile.

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Redazione