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Cartolina desolante dal pronto soccorso di Modica: ma i manager non provano vergogna?

E’ l’ennesima cartolina che fotografa la desolante situazione che vivono gli utenti costretti a rivolgersi alle cure dei pronto soccorso degli ospedali ragusani. Questa volta è il turno del nosocomio “Maggiore-Baglieri” di Modica e a denunciare quanto visto è il presidente del Comitato Civico Articolo 32.

Una dichiarazione-diretta testimonianza del dottor Rosario Gugliotta che denuncia “ordinarie peripezie e ignobili inefficienze”, registrate pochi giorni fa.

“Lunedì 30 settembre ore 11.15 al pronto soccorso dell’ospedale di Modica  giunge un paziente con sintomi di sospetta malattia acuta ed è accompagnato dal proprio medico curante.
    Dopo mezz’ora dall’arrivo  viene attentamente visitato e indirizzato in sala d’aspetto . Viene fatto accomodare in una sedia, in quel momento fortunatamente libera, per attendere gli esiti degli esami previsti dopo due ore.  
Le ore cominciano ad essere molto  più di due e nell’attesa il paziente e il proprio medico curante  osservano ciò che avviene in quella sala. Scoprono che c’è qualcuno giunto  il sabato precedente, sistemato in una barella lungo il corridoio   che attende di completare gli accertamenti e un letto libero.
Nel pomeriggio in sala d’attesa giunge la notizia che davanti il pronto soccorso stazionano due ambulanze ( una delle quali trasporta una donna con evidente trauma cranico). I soccorritori non possono “sbarellare” i trasportati perché non sanno dove “collocarli” e quindi tengono occupati  i mezzi.
 In sala qualche parente accenna un lamento e subito dopo  il servizio di vigilanza viene aumentato a  tre guardie giurate.
Da diretto testimone di quel quadro desolante posso affermare di aver avuto ulteriore conferma dello spirito di abnegazione del personale sanitario. Anche a constatare che in qualche caso erano gli infermieri a visitare i ricoverati.
E però non ci può essere nessuna giustificazione per la mancanza di poltrone e barelle in un pronto soccorso !! Mi chiedo ma questi manager, tanto cari alle diverse famiglie politiche, possibile che non provino alcuna vergogna !!??
Per la cronaca il paziente che ho accompagnato è stato dimesso alle 3 e mezzo del mattino del giorno dopo. Senza una diagnosi e con l’invito a continuare la terapia domiciliare”.
Insomma un quadro davvero desolante quello che racconta Rosario Gugliotta , medico e presidente del Comitato Civico Articolo 32 e questo in barba alle promesse e ai tanti progetti in cantiere per migliorare il servizio sanitario pubblico.

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Cinzia Vernuccio