La festa di San Francesco, patrono d’Italia, ha richiamato ad Assisi pellegrini da ogni parte della Sicilia, inclusi molti fedeli dalla diocesi di Ragusa.
La celebrazione eucaristica si è svolta nella Basilica dedicata al santo, dove è stato celebrato il tradizionale rito dell’offerta dell’olio per la Lampada Votiva dei Comuni d’Italia. Un momento solenne che ha visto la partecipazione di delegazioni civili e religiose, unite nel segno della fede e della fratellanza.
Tra i rappresentanti istituzionali presenti, hanno partecipato i sindaci di Comiso, Maria Rita Schembari, e di Chiaramonte Gulfi, Mario Cutello, insieme all’assessore Giuseppe Fiorellini del Comune di Vittoria. La loro presenza testimonia l’impegno delle amministrazioni locali nel coltivare i valori francescani di pace e convivenza civile, fondamento del tessuto sociale italiano.
San Francesco, venerato come “alter Christus”, continua a esercitare una profonda attrazione per i fedeli. La sua semplicità e dedizione totale a Cristo parlano ancora oggi alle coscienze, invitando a un rinnovamento personale e collettivo.
I pellegrini della diocesi di Ragusa, accompagnati dal loro vescovo mons. Giuseppe La Placa, hanno camminato sulle orme di questo grande santo, consapevoli del insegnamento che invita a “custodire la bellezza” e a “accendere la speranza”. Un messaggio quanto mai attuale, in un mondo che spesso sembra vacillare sotto il peso delle difficoltà.
La Celebrazione eucaristica presieduta dai Vescovi di Sicilia ha rappresentato un momento di profonda comunione, non solo tra le diocesi siciliane, ma anche con l’intera comunità nazionale. L’offerta dell’olio per la Lampada Votiva, simbolo di luce e speranza, rappresenta un segno tangibile dell’impegno dei comuni italiani nel seguire l’esempio di San Francesco, fondendo spiritualità e vita civile. In un tempo segnato da tensioni e sfide, l’esempio di San Francesco continua a indicare la via della riconciliazione e del dialogo, fondamentale per una civile convivenza tra le genti.
Questa celebrazione ha rafforzato il legame tra le istituzioni e la fede, ribadendo la centralità dei valori francescani nella costruzione di una società più giusta e solidale, dove la speranza e la pace siano pilastri portanti.