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Inaugurato a Ragusa Ibla l’anno accademico dell’Università di Catania

Inaugurato questa mattina l’anno accademico 2024-25 dell’ateneo catanese con una solenne cerimonia nell’auditorium “San Vincenzo Ferreri”.

Con una solenne cerimonia presso l’auditorium “San Vincenzo Ferreri” di Ragusa, il Rettore Priolo ha dato avvio all’anno accademico 2024-2025 dell’Università di Catania.

Obiettivo superare 1000 iscritti

Il rettore Francesco Priolo, durante il suo discorso, ha sottolineato l’importanza crescente della presenza universitaria nel capoluogo ibleo, evidenziando come i corsi attivi abbiano visto una significativa crescita degli iscritti: dai 434 del 2018-2019 ai 793 attuali. Priolo ha espresso la speranza che, grazie all’ampliamento dell’offerta formativa, si possa presto superare la soglia dei mille studenti.

La cerimonia, che rappresenta una novità nella storia dell’ateneo, ha visto la partecipazione del corteo accademico per le vie di Ibla, segnando un evento simbolico di rafforzamento del ruolo universitario della città. Presenti all’evento anche autorità accademiche e cittadine, tra cui la prorettrice Francesca Longo, il direttore generale Corrado Spinella, e i presidenti delle strutture didattiche di Ragusa e Siracusa, Stefano Rapisarda e Carmelo Nigrelli.

Un ricordo della storia universitaria iblea

Il rettore ha ricordato i quasi trent’anni di storia della sede ragusana, iniziata con i corsi di Scienze agrarie tropicali e subtropicali negli anni ’90, e ha ribadito l’importanza dei corsi linguistici, che negli ultimi 25 anni hanno laureato oltre 3.600 studenti, mantenendo un elevato livello di soddisfazione. Tra i punti di forza dell’offerta formativa, Priolo ha menzionato l’insegnamento di lingue europee, giapponese, arabo, cinese e Lingua dei Segni, un’eccellenza a livello nazionale.

Priolo ha inoltre annunciato l’istituzione di tre nuovi corsi di laurea – “Management delle imprese per l’economia sostenibile”, “Gestione dei sistemi produttivi agrari mediterranei” e “Scienze motorie” – e ha ringraziato il Comune di Ragusa, il Consorzio universitario ibleo e la Banca Agricola Popolare di Ragusa per il supporto, in particolare per l’acquisizione della nuova sede della ex Scuola dello Sport.

Il rettore ha sottolineato l’importanza di migliorare la mobilità studentesca tra la parte nuova di Ragusa e Ibla e ha evidenziato la necessità di alloggi pubblici per gli studenti meritevoli con difficoltà economiche. Ha anche citato il progetto Greentech, un incubatore di imprese finanziato con oltre 10 milioni di euro, che offrirà nuove opportunità per i giovani del territorio.

Durante l’evento, il presidente della Sds di Ragusa, Stefano Rapisarda, ha ribadito che le sedi decentrate non sono semplici avamposti, ma parte integrante dell’ateneo, e ha invitato gli studenti a vivere pienamente l’università come luogo di crescita personale e culturale.

La lectio magistralis sulla Sicilia

“La Sicilia delle tre culture: ebrea, cristiana e musulmana” è il titolo della ‘lectio magistralis’ tenuta dal prof. Roberto Tottoli, docente di Islamistica, rettore dell’Università “L’Orientale” di Napoli e socio dell’Accademia dei Lincei, a conclusione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 dell’Università di Catania.

Attraverso l’analisi di alcune figure e vicende emblematiche, la lezione del prof. Tottoli ha messo in evidenza le peculiarità della presenza islamica nell’Isola e della sua lunga influenza, il ruolo unico e peculiare di ebrei fino all’espulsione del 1492 e il lungo tragitto della devozione e del pensiero cristiani fino all’emergere degli studi orientali. Una realtà vasta e articolata che ha segnato la storia dell’Isola, assicurandole una ricchezza religiosa e culturale assolutamente unica, dal Medioevo all’età contemporanea, e che, secondo lo studioso, costituisce un esempio prezioso per le complessità delle società odierne.

Nel suo intervento, il prof. Tottoli ha esplorato le interazioni storiche tra le tre grandi tradizioni religiose presenti sull’isola: l’ebraica, la cristiana e la musulmana. Attraverso l’analisi di figure e vicende emblematiche, ha messo in luce il ruolo significativo della cultura islamica, la peculiare presenza ebraica fino all’espulsione del 1492 e la lunga evoluzione della tradizione cristiana, che hanno contribuito a definire la ricca identità culturale e religiosa della Sicilia. Questa pluralità, secondo Tottoli, rappresenta un esempio prezioso per comprendere le complessità delle società moderne.

“La situazione attuale non è così distante da quella vissuta secoli fa”, ha osservato il prof. Tottoli, facendo un parallelo tra i flussi migratori contemporanei e quelli del passato. Ha sottolineato come la percezione odierna del fenomeno migratorio, in particolare in Sicilia e in Italia, sia spesso caratterizzata da termini come ospitalità e accoglienza, ma anche da un certo pessimismo dovuto alle tragedie in mare e ai conflitti attuali.

La Sicilia, ha aggiunto lo studioso, continua ad essere un crocevia di culture e popoli, come dimostrano le oltre 178 diverse cittadinanze presenti sull’isola. Questo intreccio di lingue, culture e religioni sta trasformando i tessuti sociali in modi complessi e inevitabili per una terra situata nel cuore del Mediterraneo.

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Redazione