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Ululati razzisti nei confronti di Jairo Alegria che si siede a terra per protesta, è successo a S. Teresa Riva

Santa Teresa Riva – Campionato di Eccellenza siciliano, girone B (quello in cui è impegnato il Modica Calcio).

Al “Bucalo” di Santa Teresa Riva si gioca il minuto 85 della gara valida come V^ giornata di andata tra i padroni di casa della Jonica FC e il Città di Avola. I rossoblu ospiti sono in vantaggio per 3 – 0, quando dal settore ospite parte qualche ululato nei confronti del giocatore santateresino Jairo Alegria.

L’atleta colombiano (che pare abbia assunto un atteggiamento provocatorio per tutta la partita nei confronti di giocatori avolesi e tifoseria) non gradisce e si siede a terra in segno di protesta.

L’arbitro ferma il gioco, ma i compagni di squadra di Alegria decidono di abbandonare il campo in segno di vicinanza al loro compagno tra gli applausi del pubblico presente sulle tribune che ha condiviso la scelta dei giallorossi peloritani che hanno voluto dare così un segnale forte.

Al direttore di gara a questo punto non è rimasto altro da fare che sospendere l’incontro e rientrare insieme alle squadre negli spogliatoi.

Le Forze dell’Ordine, intanto, hanno già individuato l’autore o gli autori degli ululati e per loro saranno adottate le misure previste, mentre per quanto riguarda l’aspetto prettamente sportivo che in questi casi passa in secondo piano saranno le autorità competenti a prendere le decisioni anche in base al referto arbitrale che sarà stilato nelle prossime ore.

Sulla pagina facebook ufficiale della formazione santateresina la società giallorossa ha pubblicato un post che dimostra vicinanza all’atleta colombiano e che dice come giusto che sia no al razzismo.

“A scanso di equivoci – si legge nel post – non vogliamo che scene del genere si ripetano più, siamo tutti Jairo Alegria. Il calcio non c’entra nulla, il risultato del campo per noi non è mai un problema. Non abbiamo altro da aggiungere. A margine di quanto letto in giro tra media e web ci corre l’obbligo precisare che il Città di Avola stava vincendo largamente con merito e che non abbiamo nessuna intenzione di speculare sull’esito sportivo. Non abbiamo mai accusato di razzismo né i dirigenti, ne i tesserati della compagine aretusea ( ai quali auguriamo le migliori fortune ), né tanto meno i cittadini avolesi verso i quali abbiamo il massimo rispetto e la cui ospitalità non può essere intaccata dal gesto infausto di qualche singolo soggetto”.

Di opinione diversa la ricostruzione dei fatti da parte del Città di Avola che nella pagina ufficiale di facebook ha postato quanto segue e prende le distanze sugli eventuali ululati razzisti partiti dal settore ospite del “Bucalo”:

“La partita, giocata intensamente e condotta 0-3 dai nostri ragazzi, all’85′ non è stata sospesa, bensì abbandonata dalla squadra locale, che riceveva ordini dai vertici societari dopo aver sentito ipotetici insulti razzisti. Semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto. Ma usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta è un atteggiamento anti-sportivo e altrettanto intollerabile”. 

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Redazione