Modica

Modica, cosa rischia la città se il Comune andrà in dissesto? Ce lo spiega l’esperto Maurizio Attinelli

Le imprese creditrici e i fornitori verranno pagati solo in parte. Le responsabilità ricadranno su chi ha amministrato l’Ente fino al 2022.

Dopo quanto emerso dalla conferenza stampa del Partito Democratico di Modica tenutasi lo scorso fine settimana (leggi qui) in cui si evince chiaramente che il dissesto del Comune è alle porte ci si aspetta qualche reazione da Palazzo San Domenico ed invece tutto tace.

I telefoni squillano a vuoto, si cerca di prendere tempo ma tempo l’amministrazione di Maria Monisteri non ne ha più e non lo diciamo certo noi ma la Corte dei Conti che, ricordiamo, chiede all’amministrazione comunale di procedere al risanamento della somma di oltre 96 milioni di euro senza ulteriori ritardi, quindi nel bilancio 2023.

Un’impresa impossibile. Come ci conferma anche Maurizio Attinelli presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Ragusa, giudice presso la Corte di Giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia e consigliere nazionale dell’Associazione nazionale dei giudici tributari, neo presidente della conferenza regionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia.

Nell’intervista che abbiamo realizzato, il Presidente Attinelli ci aiuta a fare chiarezza sulla situazione presente e futura del Comune di Modica che poi è quella che stanno vivendo tantissimi comuni siciliani

“In Sicilia-dichiara Attinelli-su 391 Comuni ci sono circa 160 Comuni in dissesto o in pre dissesto. L’Ente locale vive sempre più di entrate proprie e sempre meno di entrate regionali e/ statali. Il dissesto finanziario è una procedura che viene messa in atto quando l’ente locale non è più in grado di svolgere le proprie funzioni ed erogare servizi indispensabili, oltre ad avere difficoltà nell’assolvere ai debiti”

Tornando a Modica come se ne esce il Comune dopo la relazione della corte dei conti che impone di risanare 96 milioni nel bilancio 2023?

“La relazione della Corte dei Conti-dichiara Attinelli- impone al Comune, senza se e senza ma, di risanare immediatamente 96 milioni di debiti. Ciò non potrà essere sicuramente fatto in così breve tempo. Per cui molto probabilmente anche il Comune di Modica potrebbe avviare le procedure, previste dalla normativa, per dichiarare il dissesto finanziario. 

Quali margini ci possono essere? Quali le prospettive future?

“Dopo la proclamazione dello stato di dissesto, è necessario stabilire la condizione dell’ente. Viene redatta una relazione dettagliata che viene poi presentata al Ministero degli interni e alla Corte dei conti a cui fa riferimento il territorio.  In seguito, viene nominato un organo straordinario per la liquidazione che si occupa di rilevare la massa attiva e quella passiva dell’ente. Durante i successivi cinque o tre anni all’approvazione di questo documento, si procede al risanamento dell’ente”

Quali sono le conseguenze? 

“Ricadute negative per i cittadini, infatti in caso di dissesto le principali conseguenze sono: 

1) vengono aumentate al massimo le aliquote fiscali

2) viene ridimensionato l’organico

3) i debiti vengono pagati parzialmente, per cui tutti i fornitori che hanno concesso credito al Comune di competenza del periodo pre-dissesto saranno pagati solo in parte” 

Su chi ricadono le responsabilità?

“Così come nelle società commerciali le responsabilità sono a carico delle persone che hanno amministrato la società, anche negli Enti locali le responsabilità ricadono sulle persone che hanno amministrato nel periodo in cui sono stati prodotti i debiti”.

Published by
Mariacarmela Torchi