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Colonscopia da fare entro 10 gg prenotata per il 19 agosto 2025 (10 mesi): ecco l’Asp di Ragusa

E’ l’ennesimo esempio di una sanità pubblica che fa acqua da tutte le parti, in barba alle regole, alle leggi e alle promesse fatte. E’ l’ennesima denuncia che raccogliamo dal Comitato Civico Art. 32, proprio quell’articolo della Costituzione italiana che dice che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e garantisce cure gratuite agli indigenti.

E’ l’ennesimo cittadino che si rivolge all’associazione iblea per reclamare il proprio diritto alla prevenzione e alla cura e per denunciare la violazione della legge da parte dell’Asp di Ragusa. Ma andiamo ai fatti.

Il signor C.A. a seguito di specifici disturbi, esegue un accertamento e scopre che il suo esame di ricerca di sangue occulto nelle feci, dà esito positivo, vengono riscontrati micro sanguinamenti intestinali che  fanno sospettare  la presenza di diverse condizioni alcune delle quali possono essere serie.
Il medico a questo punto prescrive una “colonscopia con endoscopio flessibile” per consentire una diagnosi precoce di una eventuale patologia  che può essere  ad uno stadio iniziale e più facilmente curabile.


L’esame prescritto il 21 ottobre va eseguito subito, entro 10 giorni. Ma qui il paziente, già preoccupato e provato, è costretto ad iniziare la sua corsa alla prenotazione. Dopo aver tentato inutilmente di ottenere una prenotazione dal cup, si rivolge per un nuovo  tentativo ad una farmacia.
La ricetta del medico è molto esplicita: accertamenti da eseguire entro 10 giorni ! All’ulteriore  tentativo il sistema (che legge e valuta le prescrizioni ) indica la data del 19 agosto 2025, alle 16.30, all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa !! Altro che 10 giorni, ben 10 mesi!!


“Insomma, ancora una volta, viene violato il Decreto Legislativo 124 del 1998 come se l’asp di Ragusa operasse nella repubblica delle banane. Ovviamente noi non molliamo” assicura il dr. Rosario Gugliotta presidente del Comitato Civico Articolo 32″.

Nulla di nuovo sotto questo sole, potrebbe dire qualcuno. Tutti vediamo quotidianamente un sistema sanitario che non funziona e che fa acqua da tutte le parti, ma una cosa è certa: il signor C.A. non potrà aspettare i tempi della sanità iblea e in qualche modo dovrà rimediare e rivolgersi ad una struttura privata a pagamento e non è possibile che questo passi come normalità.

Eppure lo scorso mese di maggio il governo regionale è stato chiaro annunciando misure drastiche. Monitoraggio trimestrale e verifica annuale degli obiettivi relativi all’abbattimento delle liste d’attesa: i nuovi manager della sanità siciliana dovranno attenersi al pieno rispetto del Piano regionale pena la revoca dell’incarico anche solo dopo il primo anno di contratto.

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Cinzia Vernuccio