Il dito nell'occhio

Modica ai ragusani: “Toglieteci tutto, ma non la scaccia!”

In Italia le origini del campanilismo e gli sfottò fra città e paesi vicini si perdono nella notte dei tempi. Esistono delle rivalità ataviche da nord a sud senza esclusione di colpi. I bergamaschi con i bresciani, Firenze contro Pisa, Crema con Cremona, Palermo con Catania.

I motivi sono i più disparati e poggiano le proprie fondamenta su fedi sportive, orientamenti politici, specialità gastronomiche. Ecco, proprio quest’ultimo aspetto, da qualche mese ha riacceso le simpatiche diatribe fra ragusani e modicani.

Dopo avere accusato il colpo già lo scorso mese di marzo quando dal comune capoluogo venne annunciata la denominazione De.Co. per la scaccia ragusana, in questi giorni il coltello nella piaga è stato girato dall’annuncio della festa della Scaccia in programma il 26 e 27 ottobre.

Adesso, vada per la nomina a Capoluogo di Provincia avvenuta in circostanze “amorose” che la storia ancora oggi fatica a nascondere, vada per il caciocavallo ottenuto dal latte munto da bovini senza nessun grado di parentela con la nostra razza modicana, vada pure per una maggiore capacità di comunicare, promuovere e declamare ogni aspetto di ragusanità anche dove non ve né traccia, ma le nostre SCACCE anche NO.

Vero che la storia non aiuta molto per risalire alle origini, solo poche tracce sparse qua e là in varie zone della Sicilia, compresa la città di Ragusa, ogni volta con descrizioni e nomi diversi, mpanate, scacciate, schiacciate, tutte sistematicamente accostate ogni volta alle nostre SCACCE MODICANE che di fatto, per struttura e proprietà organolettiche, mantengono una unicità difficilmente riscontrabile.

Se poi aggiungiamo, particolare non di poco conto, che a Ragusa (autoproclamatasi Patria della Scaccia) quasi non esiste (utilizzo il quasi per rispetto di qualche coraggioso e di sicuro poco conosciuto operatore del settore) una rivendita delle tanto acclarate SCACCE (Rosticceria) dove puoi acquistare o consumare ogni giorno e ad ogni ora il meraviglioso prodotto, allora qualche dubbio me lo porrei prima di autoproclamarmi patria della SCACCIA.

La mia, nel suddetto caso (di solito in generale lo sono, mea culpa), non è una posizione campanilistica ma una constatazione di fatti:

Fatto è che Modica ha un rivenditore di SCACCE MODICANE ad ogni angolo della città vuol dire che c’è una tradizione che penetra nei costumi e nelle abitudini dei cittadini, tanto da far aprire e chiudere in un tiro di schioppo una delle catene di fast food più famose al mondo. Stessa catena che dopo aver registrato il fallimento dell’iniziativa (forse la prima al mondo dicono i più informati) ha ripiegato a Ragusa dove invece ha attecchito senza tradizioni da spodestare e ora si prepara ad aprire anche a Pozzallo.

· Fatto è che il 90% dei cittadini Modicani, sia uomini che donne, sa fare le SCACCE MODICANE

· Fatto è che a Modica si chiamano SCACCE solo quelle dove il pomodoro, la ricotta, la cipolla o il prezzemolo vengono circondati da 4/5 strati di fine sfoglia di pasta tenera.

· Fatto è che le imitazioni ragusane intanto prevedono l’appellativo di SCACCE a tutta una serie di panzerotti, mpanate, schiacciate, di tutte le forme i gusti e le dimensioni. Quella poi che lontanamente si avvicina per forma e gusto (che chiamano “la contadina” con il pomodoro) ad una simil scaccia ha tanti di quegli strati che spesso si vedono il pomodoro e i condimenti vari con le valigie fuori dai fornai per emigrare……magari dove possono trovare adeguata sistemazione, magari a Modica.

Scherzi a parte vorrei dire a Ragusa e ai ragusani toglieteci tutto ma non toccate le nostre SCACCE MODICANE!

Un modo anche per provocare un sussulto tra gli operatori modicani del settore, che forse non sentono proprio questa rivalità con Ragusa, e tra gli amministratori che oltre 20 anni fa, già nel 2003, presentarono il marchio De.Co. per cioccolato, pane di casa, tumazzo e fave cottoie, senza pensare alle scacce!

Vuoi vedere che i ragusani spesso simpaticamente appellati come “mangiamaccu e tumazzari” dai modicani, provano a fregarci anche queste? Per tumazzu e macco forse potrebbero accampare qualche diritto in più…

Published by
Giorgio Aprile