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Maggioranza spaccata a Scicli: nuovo rinvio in consiglio, 4 partiti chiedono dimissioni di Marino

Continua la situazione di stallo in consiglio comunale a Scicli e PD, Italia Viva, Partito Socialista e Start Scicli tornano a chiedere all’unanimità le dimissioni del sindaco.

“Il sindaco Marino e la sua amministrazione hanno dimostrato ancora una volta la loro incapacità di governare con coerenza e stabilità. L’ennesimo rinvio strumentale in Consiglio di una delibera proposta dalla stessa giunta – è spiegato in una nota congiunta – evidenzia una maggioranza consiliare spaccata, ormai incapace di garantire una guida politica solida e unitaria per la nostra comunità.

Se il sindaco manda in Consiglio una proposta e chi dovrebbe sostenerlo non si presenta venendo meno al proprio dovere nei confronti dei cittadini e al progetto politico del primo cittadino, si può ancora dire che lo stesso ha una salda maggioranza di nove consiglieri? Questo episodio conferma che Marino non dispone più della maggioranza necessaria per portare avanti il suo mandato.

Un’amministrazione onesta, prima di tutto con i propri elettori e poi con tutta la cittadinanza, avrebbe già preso atto della grave crisi politica in corso, una crisi caratterizzata da una paralisi amministrativa che ostacola lo sviluppo della città e blocca azioni importanti per la vita dei cittadini. Se poi, gli stessi componenti della giunta nutrono perplessità e sospetti su alcuni di loro, come nel caso del vicesindaco Causarano, è evidente che anche l’organo di indirizzo politico della città è totalmente fuori controllo e che il sindaco non solo non governa più la sua maggioranza ma neanche i suoi assessori.

Per inciso, mentre il sindaco scorge le imperscrutabili capacità del suo vice, noi non aggiungiamo altro alla polemica interna che si sta consumando se non che “ve lo avevamo già detto”.

Di fronte a questo stallo, con la squadra assessoriale disgregata e una maggioranza consiliare praticamente inesistente, le quattro sigle politiche invitano il sindaco Marino a fare l’unica cosa logica: rassegnare le dimissioni.

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Redazione