Il partito democratico di Modica continua a tenere alta l’attenzione sul paventato dissesto anche perché la situazione resta grave e pare che il Comune di Modica abbia le ore contate.
Ma l’intervento del segretario cittadino Salvatore Poidomani è indirizzato in particolare alle dichiarazioni ma anche ai silenzi del sindaco Maria Monisteri sulla questione.
A destare in particolare sorpresa è stata l’affermazione del sindaco “La parola dissesto viene interpretata sempre nell’accezione peggiore; un termine che terrorizza, ma non bisogna prenderla in questa maniera”
“Non capivamo-dichiara Poidomani- ma la giustificavamo, quando, sollecitata ad attenzionare la situazione finanziaria, ci rispondeva con tono di sufficienza: È tutto a posto, i conti sono in ordine. Ci lasciava stupefatti quando, denunciando il ritardo nell’approvazione dei bilanci, ci rimproverava: stiamo lavorando, ci prendiamo cura dei conti, siete dei corvi. Eravamo rimasti di stucco l’altro giorno nell’aula consiliare, quando ci aspettavamo un suo intervento durante il dibattito per l’approvazione dei bilanci consolidati. E invece: silenzio. Ci aveva lasciti allibiti il comunicato con cui ringraziava i 12 consiglieri che hanno votato i bilanci, mettendo, di contro, in cattiva luce gli assenti e chi ha votato responsabilmente contro. Gli unici che in un prossimo futuro potrebbero sostenerla. Non è possibile che l’abbia scritto lei: così abbiamo pensato tutti. Oggi– prosegue il segretario del Pd- ci ha annichiliti, disarmati. “Non lasciatevi terrorizzare dalla parola dissesto, ha detto. Non cambierà nulla state tranquilli”
Prendila così, non possiamo farne un dramma. E noi in effetti non vorremmo farne un dramma, come canta Lucio Battisti. Avremmo voluto prenderla così. E, invece– sottolinea Poidomani- non ci riusciamo, siamo preoccupati. Per i lavoratori, per le imprese e le cooperative e per tutti i creditori dell’Ente, a cui la parola dissesto suona aspra, nauseante, evoca il significato di perdita di qualcosa. Perché fa sfumare la possibilità di riscuotere il credito presto e per intero, e la voglia di reinvestire, perché fa perdere la sicurezza nel mantenimento del posto di lavoro, fa vacillare la serenità familiare. Siamo preoccupati, come tutti i cittadini, perché rischiamo di perdere servizi indispensabili per la collettività. Temiamo che il dissesto inciderà ulteriormente sullo stato di degrado in cui versa il centro storico della città bassa e di quella Alta e che possa avere ricadute sull’immagine della città.
Siamo convinti– conclude Poidomani- che il disastro, provocato da Abbate, dalla sua assessora al bilancio e dal segretario comunale, poteva essere evitato, se questa amministrazione fosse intervenuta tempestivamente, subito dopo l’insediamento, piuttosto che cincischiare e cullarsi nelle fantasticherie del sindaco uscente. Poteva essere scongiurato se la sindaca avesse percepito, già al primo contatto con il palato, la sgradevolezza della parola dissesto“