A chi o a cosa potrebbe servire la statua di una Madonna? Per rivenderla nel mercato dell’antiquariato o per un altro motivo?
La domanda nasce a seguito della notizia del furto della statua della Madonna dell’Itria, non quella attuale ma quella che si trova nell’antica chiesa sconsacrata ormai da più di cento anni che si trova vicino all’attuale Chiesa, nei pressi del Cimitero di Modica.
Il furto, avvenuto la notte del 17 novembre, è stato denunciato dal proprietario del terreno alla polizia che ha evidenziato la particolarità del furto non solo per l’oggetto in sé che è stato trafugato ma perché l’azione è avvenuta con la massima maestria.
Infatti, la statua è stata rimossa lasciando la base intatta e questo dimostra che chi ha operato è un professionista che è stato attento a non danneggiare l’oggetto. Quindi anche questo particolare esclude che si sia trattato di un atto vandalico.
Fra l’altro pare che nella zona siano avvenuti altri furti di questo tipo: sono stati trafugati un putto e una colonnina.
Nel terreno vicino a dove è avvenuto il furto si trova la sede operativa della redazione di Dialogo, le foto sono infatti state realizzate dal collega Paolo Oddo e pubblicate sulla sua pagina social accompagnate da queste parole:
“Per secoli hai benedetto il cammino di viandanti e devoti servi della gleba che di buon mattino, prima di intraprendere il viaggio verso i campi, rivolgevano una breve preghiera per la tua benedizione. “Auspice Maria”, sotto il segno di Maria, si andava verso il duro lavoro e il fagotto e gli arnesi sembravano più leggeri. Chissà quante ne ha viste dal Medioevo a oggi, il tuo sguardo puntato su Modica prima di finire dentro il sacco del ladro, nella notte fra il 17 novembre scorso e il lunedì successivo. La prima chiesa della Madonna dell’Idria ha di nuovo ricevuto visite all’alba, non per richiedere benedizioni, non mani levate per un segno di croce, ma per l’oltraggio di una mano infame. So che li hai già perdonati, perchè sei la Madre, ma io, che sono infinitamente più piccolo, auguro loro il castigo che Dio destinò ai ladri dell’Arca. Chi sa, capisce. E le loro grida di dolore si levino alte verso il Cielo”