“La sindaca Monisteri in un anno e mezzo ha imparato il politichese. Il suo linguaggio è sempre più vuoto, le risposte alla stampa volutamente oscure e contorte, il suo sorriso si è trasformato in quello sornione di chi la sa lunga”.
Va giù pesante Salvatore Poidomani, segretario cittadino del PD di Modica che accusa il sindaco di sapere la verità che invece la città non ha il diritto di sapere. Una concezione borbonica del modo di gestire il potere.
“Le sue dichiarazioni sulla arbitraria chiusura, da parte dell’impresa che ha eseguito i lavori, della via Mercè, la strada che porta al santuario della Madonna delle Grazie, è una sintesi di queste sue nuove conquiste.
Le sue risposte sono state imbarazzanti e volutamente evasive. E soprattutto arroganti. Senza provare imbarazzo, ha ammesso che il 12 maggio ha fatto, in pompa magna, una inaugurazione farsa. Una “pupiata”. La presa in giro di un’intera città, alla quale è stato detto che i lavori erano stati completati. Per concludere con l’apertura della strada al traffico veicolare, nonostante manchi, a quanto pare, il collaudo. Abusi a non finire” dichiara Poidomani.
“In questi diciotto mesi di sindacatura l’abbiamo criticata per i suoi silenzi, per le promesse non mantenute, per le sue omissioni, per la latitanza e l’inattività. Ma che violasse la legge, o che arrivasse a prendere in giro i modicani in modo così spudorato, non ce lo saremmo aspettati” ancora Poidomani.
Il segretario del PD chiede uno scatto di serietà e di trasparenza e invita la Monisteri a fare quello che deve fare un amministratore del XXI secolo: informare la città di quello che accade e la Procura della Repubblica degli abusi che vengono commessi.
Dica ai cittadini la verità sulla chiusura della via Mercè, sulla inaugurazione farsa e sui ricatti che l’impresa esercitata sulla città.
“Informi la Città e la Procura degli abusi commessi dal suo predecessore, dai funzionari e dalle imprese per la realizzazione della rotatoria di via Caitina, sul costo triplicato, sugli appalti frazionati, sui collaudi mai fatti, sulle perizie di variante confezionate ad hoc o redatte dopo l’esecuzione dei lavori e su quelle ancora da fare” conclude Poidomani.