E’ visitabile tutti i giorni fino al 6 gennaio con ingresso libero dalle 17:00 alle 20.00, con ingresso libero, la mostra di Salvatore Ferma pittore segreto inaugurata a Ragusa alla Sala Borsa della Camera di Commercio
Un pittore segreto, Salvatore Ferma. Schivo, discreto per inclinazione, esasperatamente intimo, che preferì abitare con convinzione il suo spazio interiore, le stanze domestiche della propria famiglia, le aule dei suoi allievi, al contrario di altri che, in quello stato nascente dell’Italia del boom economico, e anche della spregiudicata industria culturale nazionale, sgomitarono per affermarsi al grande pubblico. Salvatore Ferma fu essenzialmente un artista refrattario alla dimensione mercantile dell’arte, con “un linguaggio che a volte grida, spesso canta, talora sceglie un impaurito silenzio”.
“Il senso doloroso della indignazione-spiega Claudio Strinati Storico dell’arte, conduttore televisivo, soprintendente del Polo museale romano- e insieme della frustrazione, è proprio quel che si intravede nella sofferta stesura delle opere giovanili del pittore siciliano. Ferma disegna i furori di una intera generazione, quella che, appena nata al tempo della prima guerra mondiale, entra nella seconda nel pieno della giovinezza. Una generazione che incontra lungo il suo cammino continui intralci e tormenti e che tende a trasferire nello spazio estetico una fortissima emotività, sovente mascherata da austero disdegno per tutto ciò che appare facile e gradevole. Le sue spiagge e i suoi massacri si fanno sempre più accorati e tenebrosi, come se l’immagine dovesse essere una testimonianza di un tempo storico fatto tutto di perdite accumulate una sull’altra. Le ultime opere, poi, sono aspre e dolorose. Immagini che si moltiplicano e sembrano tutte ispirarsi al grande tema dell’attesa (della morte). Non guarda verso il passato, ma piuttosto invade lo spazio del foglio o del quadro con una miriade di volti o di immagini che fanno presentire l’ansia dell’evento futuro. Sono una sorta di soglia e, come nel passato, tutto è descritto attraverso una forza estrema della mano che si arrovella sulla figura con coinvolta passione.