Con l’inizio di dicembre, oltre a prepararsi al Natale, la città della Contea si accinge a vivere una celebrazione molto sentita: quella di Santa Lucia.
La santa siracusana è profondamente venerata in città, e a lei è dedicata una splendida chiesetta situata in uno dei quartieri storici, quello della Costa.
Un tempo, questa chiesa era una succursale del Duomo di San Giorgio ed era frequentata assiduamente. Oggi, invece, è chiusa per due motivi principali: da un lato, lo spopolamento; dall’altro, il numero esiguo di fedeli e il trasferimento delle funzioni religiose al Duomo o ad altre parrocchie più vicine.
Nonostante ciò, nel giorno della festa di Santa Lucia, questa chiesetta ha sempre attratto numerosi fedeli e visitatori. Purtroppo, oggi l’edificio non è in condizioni idonee per accogliere un numero consistente di fedeli né per ospitare dignitosamente la celebrazione della Santa Messa.
Alcuni fedeli hanno lamentato il fatto che la festa di Santa Lucia venga celebrata nel Duomo di San Giorgio, ma questa scelta si è resa necessaria a causa delle condizioni strutturali e igieniche in cui versa la chiesetta.
Per comprendere meglio la situazione, come Il Domani Ibleo abbiamo sentito don Michele Fidone, parroco del Duomo dal 2022. Don Michele, molto attento alla vita della comunità parrocchiale, ci ha spiegato che è impossibile celebrare dignitosamente nella chiesetta di Santa Lucia.
Questo luogo di culto, chiuso ormai da tempo, soffre di gravi infiltrazioni di umidità che ne compromettono la stabilità e la salubrità. Per verificare lo stato dell’edificio, don Michele ha incaricato un ingegnere di redigere una perizia tecnica.
Le condizioni emerse sono davvero critiche: la perizia, consegnata il mese scorso e basata su numerosi sopralluoghi iniziati il 21 novembre 2022, ha preso in esame l’interno, i prospetti e le coperture della chiesa.
All’interno sono evidenti ampie manifestazioni di umidità, soprattutto lungo la parete a contatto con la roccia. L’umidità deriva sia dalla risalita capillare dell’acqua sia dalle infiltrazioni provenienti dalla strada sovrastante.
Dietro l’altare si notano ulteriori tracce di umidità, che riducono le prestazioni strutturali dell’immobile e rappresentano un potenziale pericolo per la salute, sia nel breve che nel lungo periodo.
Secondo il parere dell’ingegnere, il rischio di distacco di elementi dalle pareti è elevato. Inoltre, l’elevata umidità ha prodotto muffe che compromettono la qualità dell’aria, con possibili conseguenze per la salute dei fedeli.
Non si tratta di un semplice distacco di intonaco, ma di un bene artistico che rischia di andare perduto se non si interviene prontamente con adeguati lavori di manutenzione.
Ad oggi, questa splendida chiesetta rischia di essere dimenticata, non per mancanza di devozione verso Santa Lucia, ma a causa della mancata esecuzione di interventi necessari per preservarla, visto che il parroco è con le mani legate e non può intervenire direttamente nella soluzione del problema che è di più ampia portata e coinvolge gli uffici di edilizia di culto e la Soprintendenza ai Beni Culturali.