Quasi un anno fa, il 16 dicembre 2023, erano stati annunciati con grande enfasi i lavori di restauro della Cappella dove riposa, per gran parte dell’anno, il santo patrono San Giorgio.
L’intervento, finanziato con 330mila euro di fondi regionali, era stato promosso dall’onorevole Ignazio Abbate, che aveva ottenuto il finanziamento tramite l’Assessorato ai Beni Culturali. La gestione delle risorse, tuttavia, è affidata ai Beni Culturali di Ragusa, come avvenuto anche per il restauro delle tele settecentesche di San Giovanni a Modica, di cui si è parlato recentemente (clicca qui per leggere).
Fin qui nulla di anomalo. Tuttavia, i lavori, che sarebbero dovuti terminare il 12 giugno 2024, sembrano essersi arenati. Una recente visita al Duomo rivela infatti che San Giorgio è ancora posizionato davanti alla cancellata, in attesa di tornare nella sua cappella.
Anche in questo caso si è verificato qualche intoppo burocratico? Qualche cavillo? È curioso, perché la Regione ha regolarmente emesso la determina, dimostrando ancora una volta un impegno concreto a favore del patrimonio culturale e immateriale della città di Modica.
Il contratto, stipulato il 9 gennaio 2024 tra la ditta Methodos e la Soprintendenza di Ragusa, sembrava offrire solide garanzie. Methodos, infatti, ha un’esperienza consolidata nel settore, come dimostra il curriculum di impresa e le numerose attività di restauro effettuate su tutto il territorio regionale.
La gara d’appalto, svoltasi a dicembre 2023 tramite il portale MEPA, ha visto la partecipazione di cinque aziende su invito. Tra le tre che hanno presentato offerte, quella di Methodos è stata giudicata la più adeguata.
L’oggetto del progetto era chiaro: la messa in sicurezza e il restauro dell’apparato decorativo in stucco delle volte del Duomo. Secondo i frequentatori abituali, i lavori sono effettivamente iniziati, ma dopo alcuni mesi sono stati interrotti. Una delle ipotesi potrebbe essere di natura economica: i fondi sono terminati o non sono mai stati erogati?
Il cartello di cantiere esposto riportava come termine di consegna il 12 giugno 2024, ma dopo quasi sei mesi i lavori sono ancora fermi.
L’appalto, aggiudicato a Methodos per 201.067,50 euro (al netto dell’IVA), includeva anche il restauro di una preziosa tela danneggiata dalle infiltrazioni d’acqua. Questo restauro, da realizzarsi nella chiesa di San Michele, doveva anche rappresentare un’attrazione per il pubblico, permettendo ai visitatori di osservare da vicino il processo di recupero ma ad oggi ancora nulla.
Se l’obiettivo era la salvaguardia del patrimonio artistico, risulta evidente un problema nella gestione dei tempi e del rispetto del cronoprogramma. Ad oggi, un bene che sarebbe dovuto tornare alla città il 12 giugno resta inutilizzabile, con i lavori bloccati e nessuna prospettiva immediata di ripresa.
Quanto accaduto alla Cappella di San Giorgio è emblematico di una gestione inefficiente: trovare i fondi è importante, ma spenderli bene e nei tempi previsti lo è altrettanto. Ancora una volta, i beni artistici di Modica sembrano ostaggio della burocrazia e di inspiegabili rallentamenti.
Forse è tempo che alla Soprintendenza si riscopra il significato della parola efficienza. I cittadini di Modica, e il loro patrimonio culturale, non meritano questa profonda stagnazione.