Il Museo Riso di Palermo ospiterà una straordinaria mostra che riunisce, dopo oltre trent’anni, le 27 gouaches – disegni a tempera – realizzate dal poeta siciliano e premio Nobel Salvatore Quasimodo.
Questa serie rappresenta l’unica incursione dell’autore nel mondo delle arti visive. Le opere, rimaste per cinquant’anni nel caveau di una banca tedesca, saranno esposte al pubblico a partire da venerdì 6 dicembre, con l’inaugurazione prevista alle 17:30 presso il Museo regionale d’Arte moderna e contemporanea Riso, situato in corso Vittorio Emanuele. L’anteprima per la stampa è fissata per giovedì 5 dicembre alle 10:45.
Quasimodo ha sempre nutrito un forte interesse per le arti visive, sebbene le gouaches rappresentino il suo unico esperimento nel campo, realizzate nel 1953 quasi per caso.
Nel 1993, il figlio del poeta, Alessandro Quasimodo, le ha raccolte in un volume associandole a poesie del padre, evidenziando l’intreccio tra parola e immagine. La mostra, intitolata “Oltre Quasimodo. Le 27 gouaches. Sapevo già tutto, e volli peccare”, è resa possibile grazie al prestito degli eredi di Alberto Lùcia, amico del poeta, e segna il ritorno della collezione dopo la prima esposizione romana del 1994.
All’inaugurazione saranno presenti personalità di rilievo come Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni Culturali e all’identità siciliana, il direttore del Museo Riso, Evelina De Castro, e le studiose Carola Arrivas Bajardi, Cristina Costanzo e Rosaria Raffaele Addamo, membri del comitato scientifico della mostra.
L’evento offre un’occasione unica per scoprire un lato meno conosciuto del poeta, ponendo in dialogo la sua arte figurativa con la potenza evocativa delle sue parole.