Non si placano le polemiche su Chocomodica la manifestazione che prende il via proprio oggi inaugurata come sempre in pompa magna dai soliti volti noti ma che ha già creato molti malumori soprattutto fra i commercianti e i residenti di Corso Umberto ma non solo.
Una gran parte della città si sente esclusa dall’evento che coinvolge come ogni anno solo il centro storico dimenticandosi che il cioccolato e patrimonio di tutti.
Qualche un consigliereattento prova a far sentire la propria voce per Modica Alta facendo notare che nella locandina simbolo della manifestazione i due bambini guardano proprio uno scorcio della parte alta della città. Un’osservazione giusta ma ricordiamo al consigliere Alessio Ruffino che su queste cose si potrebbe intervenire a tempo debito visto che si fa parte della maggioranza e non è bello criticarla, anche se i destinatari della puntuale considerazione di Ruffino, sono sicuramente altri. Come è anche giusto ricordare che la manifestazione si fa con soldi pubblici, e a quanto si apprende soldi fatti arrivare per l’occasione dall’on Ignazio Abbate della Dc e che la città aspetta di essere tutta coinvolta. Invece è coinvolto solo il centro storico…con lamentele infinite.
Ma quello del consigliere Ruffino non è il solo commento presente sui social. Alcuni post in realtà apparsi ieri sono stranamente stati rimossi, come quello della titolare della libreria Mondadori che ieri ha invitato il nostro giornale che lo aveva ripreso, a rimuovere perché “non si voleva essere strumentalizzati” diffidandoci da utilizzare qualsiasi dichiarazione a suo nome. E questo solo perchè lei lo aveva rimosso.
Su questo punto evitiamo commenti in quanto non sappiamo se sia più grave il post in se ( a nostro giudizio legittimo, autentico, testimonianza di un stato di cosse che molti operatori soffrono e condividono) o la rimozione dello stesso. Non riteniamo che a Modica ci sia un clima di terrore per cui non si è liberi di esprimere le proprie opinioni. Ieri ed oggi lo hanno fatto in molti.
Ma andiamo avanti, fra i post di oggi, infatti, c’è quello, che riportiamo per intero, dello storico prof. Uccio Barone che solleva delle questioni importanti.
“Tenere “sequestrato” il centro storico della città per tre giorni di fila è davvero troppo, anche per Chiocomodica- scrive Barone- Una cintura d’assedio impenetrabile isola i malcapitati residenti che potranno spostarsi solo con l’ambulanza o pagando un salato ticket alle navette private. Divieti di sosta, divieti di transito, divieto di usare i propri mezzi di trasporto per fare la spesa o curarsi, difficoltà a visitare i propri cari anziani: un cordone sanitario ( come ai tempi del colera…) stringe in una ferrea morsa il cuore della città e lo trasforma in un domicilio coatto per tre lunghissimi giorni di “festino” concentrato nell’ unica arteria di Modica bassa”.
“Consiglio, scrive il prof. Barone, una “filosofia” diversa in prospettiva : le varie iniziative si potrebbero decentrare nei diversi quartieri da riscoprire, distribuendo gli stand nei percorsi meno noti di Modica alta e bassa da valorizzare per i turisti. Una kermesse così mastodontica non si giustifica”.
L’ “invenzione” del cioccolato modicano – sempre Barone – è stata storicamente fondata dalla dolceria Bonajuto, che kafkianamente viene però esclusa dalla manifestazione. Chiocomodica non basta a cancellare questo “mito di fondazione” sul piano nazionale ed internazionale il cioccolato modicano si chiama Bonajuto. Corso Umberto viene invaso da tanti “cioccolatieri” esterni che fanno concorrenza al nostro prodotto e lo fanno quasi scomparire tra diecine di sigle e siglette commerciali che comunque impongono ai consumatori prezzi stellari . Chiocomodica viene generosamente finanziata con soldi pubblici. Tuttavia, paradossalmente, viene a soffrire l’economia cittadina e soffrono i servizi, come stanno denunziando in questi giorni negozi, librerie, studi professionali costretti a chiudere”.
“Soffre anche – prosegue Barone nel suo post – la formazione dei giovani studenti, per la stravagante chiusura di quattro giorni delle Scuole di ogni ordine e grado. Invece della lunga vacanza le Scuole potevano progettare Laboratori didattici per studiare la storia, l’arte e le tradizioni della Contea. Sarebbe bastato un fine settimana “diverso”, un sabato e una domenica di primavera, per mostrare ai visitatori anche i Beni culturali di cui è ricca la città. Ma quì le iniziative languono, i Musei cittadini non hanno voce, solo scacce, pizze e arancine fanno da comparsa sbiadita a re “Cioccolato”. Senza polemica , ma con spirito costruttivo , si rifletta per il futuro : forse con meno, si può fare di meglio e di più…” – conclude sempre il prof. Barone.
Di oggi è anche l’intervento del Presidente della Confcommercio Giorgio Moncada che da noi contattato, dopo le polemiche sollevate dai commercianti, ci ha rilasciato queste dichiarazioni: “Nessun intento polemico perché la manifestazione è importante per la città. Ritengo tuttavia che la manifestazione debba essere ripresa e rivista e rilanciata. È uno schema ormai superato dal tempo. È nell’ordine delle cose che nascono, crescono e poi vanno in declino ma noi non ce lo possiamo permettere”.
“L’anno scorso – prosegue Moncada – abbiamo teso la mano all’amministrazione rendendoci parte attiva ma avevamo anche inviato il sindaco e l’amministrazione tutta a riprogrammare la manifestazione già il giorno successo a quella del 2023. C’è stato un silenzio eloquente e ne prendiamo atto però così non va più bene. La città grida da anni che vuole essere coinvolta in questa manifestazione che è possibile fare con soldi pubblici quindi che debba essere gestita dal Consorzio non ho alcun dubbio però la città competente deve essere coinvolta, ne ha il diritto”.
“Va bene la regia del Consorzio – conclude Moncada – nessuno vuole togliere primogenitura ma qualsiasi cosa per avere successo deve coinvolgere più persone. Oggi la città si sente esclusa e questo non va bene alla manifestazione stessa. Il cioccolato non è patrimonio solo di qualcuno ma di tutti e di questo bisogna prendere atto”,
Ma non è finita qui. I commercianti di viale Medaglie d’Oro, oggi sono imbufaliti per l’installazione nel viale di giostre che eliminano parcheggi e interdicono il transito, come si vede nella foto che pubblichiamo. Gli operatori lamentano il nesso tra la manifestazione che valorizza il cioccolato di Modica e la preseza delle giostre, proprio in quel sito, senza il rispetto delle attività commerciali ivi esistenti.
Chissà se davvero il prossimo anno si prenderà atto di questi necessari cambiamenti che bisogna apportare a questa manifestazione che da quando è nata ad oggi è stata forse molto snaturata dal suo vero significato e che se dovesse rimanere così è destinata ad essere un flop. Noi ci auguriamo di no.