L’Ente bilaterale del terziario di Ragusa comunica alle imprese e ai lavoratori del comparto che il ministero del Lavoro ha pubblicato, sul proprio sito internet, il decreto del 10 ottobre 2024, relativo alla terza edizione del Fondo Nuove Competenze, anche denominato “Competenze per le innovazioni”.
Finalità specifica di questa edizione del Fondo è accompagnare i processi di transizione digitale ed ecologica dei datori di lavoro, nonché favorire nuova occupazione, attraverso il riconoscimento di un contributo al costo del lavoro dei soggetti coinvolti in percorsi formativi in questi ambiti.
“Al fondo – chiariscono dal direttivo Ebt Ragusa presieduto da Gregorio Lenzo – possono accedere tutti i datori di lavoro privati, incluse le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze dei lavoratori. La nuova dotazione del Fondo ammonta al momento a 730 milioni di euro, a valere sulle risorse del Programma nazionale Giovani donne e lavoro, ripartite tra le tre tipologie di intervento previste dal decreto e di seguito elencate: Sistemi formativi 25%; Filiere formative 25%; Singoli datori di lavoro 50%”.
Ciascun datore di lavoro potrà presentare una sola istanza di contributo, scegliendo fra le diverse linee di intervento. Ecco il dettaglio delle linee di intervento. Sistemi formativi: sistemi/gruppi di imprese caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro di riferimento, cosiddetti Big Player, uno dei quali con funzione di capofila del raggruppamento. I lavoratori della Big Player capofila, che deve necessariamente avere i requisiti di grande impresa previsti dalla Direttiva (Ue) 2023/2775, potranno rappresentare una quota massima del 60% dei beneficiari della formazione prevista dal progetto presentato. Ciascun raggruppamento potrà ricevere al massimo 12 milioni di euro di contributi. Filiere formative: sistemi organizzati e non organizzati di datori di lavoro di imprese di piccole e medie dimensioni che operano preferibilmente nell’ambito di distretti territoriali, specializzazioni produttive, reti o filiere con una vocazione produttiva ed economica. Il progetto formativo non deve coinvolgere grandi imprese, così come classificate in sede europea, e deve comunque prevedere una capofila. Il contributo massimo per ciascuna Filiera formativa può essere di 8 milioni di euro.
Singoli datori di lavoro: rispondenti ai requisiti richiesti dai contenuti, piani ed interventi formativi finanziabili. L’importo massimo riconoscibile è pari a 2 milioni di euro per ciascun datore di lavoro.