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Zoocriminalità in aumento: il caso del gattino bruciato a Vittoria e l’urgenza di agire

Un atto di crudeltà sconvolgente ha scosso il quartiere Forcone di Vittoria, dove un gruppo di ragazzi ha bruciato vivo un gattino.

La notizia ha destato indignazione e sollevato domande sul crescente fenomeno della violenza verso gli animali, una piaga sociale che sembra intensificarsi, soprattutto tra i più giovani.

Il problema della zoocriminalità

La zoocriminalità, amplificata dall’esposizione mediatica sui social, si traduce non solo in violenze gratuite, ma anche nella normalizzazione di atti crudeli attraverso la loro condivisione online. Il rischio, come sottolineato nel Rapporto Zoomafia 2024 a cura di Ciro Troiano, è che la violenza assistita diventi un modello emulativo, anestetizzando l’empatia e favorendo la replicazione di comportamenti devianti.

Secondo gli esperti, i minori che maltrattano animali spesso manifestano un disagio profondo, spesso conseguenza di violenze subite in contesti familiari o sociali. “La crudeltà è un circolo vizioso”, scrive Troiano, “alimentata da ambienti in cui prevalgono prevaricazione, aggressività e disprezzo per gli altri.”

I numeri della violenza sugli animali

Nella provincia di Ragusa, i dati del 2023 offrono uno spaccato preoccupante: sono stati aperti 52 procedimenti penali e indagate 42 persone per reati contro gli animali. In ambito minorile, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania ha registrato 4 procedimenti e 5 indagati per maltrattamenti.

Questi numeri, tuttavia, potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg, poiché molti episodi di violenza restano sommersi.

Per affrontare il problema, spiegano il LAV Ragusa, è fondamentale un approccio integrato che unisca: interventi penali severi e tempestivi per punire i responsabili. Azioni educative per sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto della vita, animale e umana. E infine supporto psicologico per i minori coinvolti, con un’attenzione specifica alle radici del disagio che li spinge a compiere tali gesti.

Occorre inoltre promuovere una cultura della tutela animale, coinvolgendo scuole, famiglie, istituzioni e associazioni nella costruzione di un sistema di prevenzione e protezione efficace.

Gli animali non sono oggetti

Un animale non è un oggetto né un semplice bene materiale: è un essere senziente, capace di provare emozioni come dolore, felicità e amore. Maltrattarlo significa tradire il principio stesso di civiltà.

Ogni atto di violenza contro un animale rappresenta una sconfitta per tutti noi come società. È quindi urgente invertire la rotta, proteggendo i più vulnerabili e riaffermando i valori di empatia e rispetto.

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Redazione