Il Segretario Generale della Flai Cgil Salvatore Terranova torna ad occuparsi dei lavoratori dell’Istituto zootecnico sperimentale per la Sicilia, l’ente pubblico siciliano che dà un importante sostegno al settore zootecnico attraverso le attività che fornisce alle aziende e agli allevatori del territorio dell’isola.
“Nella sede di Ragusa operano n. 7 controllori zootecnici -spiega Terranova- che svolgono attività di monitoraggio nelle stalle e consentono a più di 1.000 aziende zootecniche, su circa 3.000 su base regionale, di poter programmare le loro produzioni, raggiungendo un elevato standard di qualità dei loro prodotti commercializzati. Questo Istituto espleta pertanto-sottolinea Terranova- un servizio pubblico e per questo non interrompibile, perché tale viene considerato dalla legislazione vigente la insostituibile attività che esso rende alle aziende del settore e possiamo asserire, senza tema di essere smentiti, che senza questi lavoratori non ci sarebbe questo vivace ed elevato settore produttivo, che non teme, per la qualità dei suoi prodotti, confronto con altre realtà zootecniche italiane e straniere.
Il paradosso-prosegue il segretario della Flai Cgil- risiede nel fatto che, pur essendo un servizio pubblico, esso viene reso da 7 dipendenti che da anni sono assunti con contratto a termine e lavorano in una condizione connotata dalla precarietà. Passano da un contratto a termine all’altro, sebbene il loro lavoro risulti essenziale per la produzione zootecnica e il suo sviluppo.
Se dovesse cessare il servizio svolto dai controllori zootecnici le aziende rischierebbero la cessazione del monitoraggio della qualità del latte individuale capo per capo all’interno dell’allevamento, con conseguente rischio di deprezzamento del latte e perdita degli indici genealogici che gli allevatori, tramite opportuni programmi di miglioramento genetico, mettono in campo investendo sul miglioramento della mandria. Per le aziende produttrici di carne il rischio è ancora maggiore perché rischiano la completa cancellazione del premio accoppiato PAC che annualmente viene elargito a sostegno della redditività in campagna.
Per tale motivo la Flai CGIL da anni chiede all’Istituto di stabilizzare a tempo indeterminato queste unità, che hanno conseguito da tempo i requisiti per poter finalmente essere inseriti nell’organico. Tuttavia, l’Istituto non procede perché ritiene che per l’adozione degli atti di assunzione sia necessario, preliminarmente, il nulla osta del governo regionale.
Poiché non è più tollerabile che un ente pubblico permetta il perpetuarsi di condizioni di precariato al suo interno, come Flai-conclude Terranova-stiamo compulsando il Presidente della Regione per un incontro dirimente, atteso che i contratti dei lavoratori sono in scadenza al 31 dicembre ed è arrivato il momento di dare loro dignità attraverso un contratto a tempo indeterminato che gli permetta di uscire da questa condizione di precarietà lavorativa all’interno di un ente pubblico ormai ingiustificabile.
La Flai di Ragusa non sta chiedendo l’attivazione di procedure illegittime, ma l’applicazione di norme vigenti che consentono la stabilizzazione di detto personale, anche perché avendo tale servizio il carattere della continuità appare quantomeno strano garantirlo attraverso strumenti contrattuali impostati sul tempo determinato e sulla precarietà”