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Modica celebra Santa Lucia: fede, tradizione e spiritualità

Dopo tre giorni di preparazione, oggi Modica festeggia la martire siracusana Lucia.

La celebrazione, tradizionalmente radicata nel quartiere Costa, alle spalle del maestoso Duomo di San Giorgio, ha subito alcune variazioni negli ultimi anni. A causa delle problematiche strutturali della chiesa dedicata a Lucia, i festeggiamenti si tengono nella Chiesa Madre. Nonostante il cambio di sede, la devozione rimane intatta, e il flusso di fedeli è costante.

Le celebrazioni sono iniziate questa mattina con la prima messa alle 7.00, dedicata a chi ha proseguito poi la giornata lavorativa. L’ultima celebrazione del mattino, presieduta dal vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo, si è svolta alle 9.30, con lui hanno concelebrato don Michele Fidone e don Mario Gugliotta.

La testimonianza di Lucia illumina la fede di ciascuno

“Siamo nel tempo liturgico dell’Avvento e ci prepariamo a celebrare la memoria del Natale del Signore. Il ricordo della nascita di Gesù a Betlemme, l’inizio di quel mistero che ci ha portato alla salvezza. Il mistero del Natale è un mistero di luce, nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo,” ha detto in apertura il vescovo.

Nella sua omelia, mons. Rumeo ha sottolineato il tema della luce e della fede, ispirandosi alla testimonianza di Santa Lucia: “La testimonianza di Lucia è luce per la fede di ciascuno.”

Il presule si è soffermato sull’esempio della Santa e sull’importanza della speranza: “Lucia ha avuto il coraggio di affrontare la morte, il martirio, ma è rimasta nella luce. Lei ci insegna che bisogna riporre tutta la nostra speranza in Dio. Dobbiamo recuperare la freschezza della Chiesa delle origini, per essere credibili soprattutto con i nostri giovani, perché altrimenti formeremo dei piccoli atei.”

Mons. Rumeo ha poi aggiunto: “A Lucia bisogna affidare la nostra fede vacillante, la necessità di una vita luminosa, di custodire i nostri occhi per riuscire a vedere le cose del quotidiano con fede. Dobbiamo donare una fede rinnovata alle nuove generazioni, va testimoniata non solo con la parola ma soprattutto con la vita.”

La tradizione dei cucciteddi

Un elemento caratteristico della festa è la distribuzione dei tradizionali “cucciteddi”, quadratini di pasta legati al culto della Santa. La tradizione vuole che siano realizzati solo con farina e acqua. L’impasto poi viene steso con il matterello e tagliato con la rotella in piccoli pezzi, poi cotti in forno per pochi minuti. Una volta pronti, i “cucciteddi” vengono benedetti e confezionati. Prima di essere consumati, devono essere passati sugli occhi mentre si recita una preghiera.

Le celebrazioni proseguono nel pomeriggio con altre messe, culminando nella celebrazione centrale delle 18.00, seguita dalla tradizionale processione per le vie di Modica Alta.

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Pierpaolo Galota