In merito alla nota diffusa dal Comitato Civico Articolo 32 e ripresa dagli organi d’informazione, l’ASP di Ragusa precisa che non c’è alcuno “stupefacente gioco di prestigio”.
Dietro l’omissis relativo al compenso del dirigente medico in questione, bensì la sentenza n.20 del 2019 della Corte Costituzionale, ripresa anche da una delibera ANAC (n.586/2019), che sancisce l’illegittimità costituzionale dell’art.14, comma 1-bis, del D.Lgs. n.33/2013, e che pertanto, a tutela della privacy, limita la pubblicazione dei dati patrimoniali dei dirigenti pubblici non generali solo in forma aggregata e senza riferimenti individuali.
In merito alle dimissioni dall’incarico di Direttore della U.O.C. di riferimento in qualità di dipendente dell’Azienda, invece, nessuna opacità. Il Ruolo di Professore Associato, per il quale lo stimato professionista è risultato vincitore a seguito di regolare concorso bandito dalla Libera Università degli Studi di Enna “Kore”, è incompatibile con il rapporto di lavoro dipendente quale dirigente medico dell’ASP.
Tuttavia, la convenzione fra l’ASP di Ragusa e la sopracitata Università, in conformità al Protocollo d’Intesa fra la stessa e la Regione siciliana, ha permesso di non disperdere questa professionalità. Ma soprattutto ha garantito all’Azienda sanitaria provinciale l’ingresso nella rete formativa della Scuola di specializzazione in “Anestesia, Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore”, con migliori prospettive di reclutamento del personale, dato che l’ASP è divenuta sede di tirocinio teorico-pratico e delle attività di specializzazione, potenziando il suo ruolo nell’ambito della formazione. Qualsiasi altra considerazione è frutto di fantasiose speculazioni.