La replica del vertice dell’ Asp di Ragusa all’intervento del Comitato Civico Articolo 32 sulla opacità della delibera 2560/24 con la quale un medico professionista lasciava l’incarico da dipendente e nello stesso istante veniva riassunto da “convenzionato”, non ha soddisfatto il Comitato.
Ricorderanno i nostri lettori che l’Asp nel momento in cui prendeva atto delle dimissioni del medico, a partire dal 1 novembre, allo stesso soggetto contemporaneamente veniva riconosciuto, sempre dal 1 novembre, un nuovo rapporto con l’Asp regolato questa volta dalla intermediazione di una convenzione con l’università di Enna. (Leggi qui https://www.ildomanibleo.com/2024/12/19/le-magie-dellasp-di-ragusa-medico-si-dimette-da-dipendente-e-riappare-da-convenzionato/ )
A qualche giorno di distanza Rosario Gugliotta a nome del Comitato Civico dichiara: “La replica non smentisce le nostre osservazioni. Si conferma infatti che il medico interessato abbandona l’ospedale per dedicarsi all’insegnamento e contemporaneamente lo stesso giorno riprende l’attività sanitaria, per così dire, come secondo lavoro.
Nulla di male. In tempi di carenza di medici e di eccesso di professori, meglio mantenere due incarichi. Ciò che stupisce è la modalità della delibera Asp”.
Secondo il Comitato Civico Articolo 32 infatti il problema non è di illegalità ma di inopportunità. Nell’attuale contesto di inadeguatezza dei finanziamenti per la sanità pubblica, tenere celato il costo di una collaborazione, a nostro parere, costituisce un elemento di opacità in questa condizione, per così dire, complicata.
“Qualcuno potrebbe obiettare che quella risorsa umana è di particolare importanza per le due istituzioni interessate (università di Enna ed Asp di Ragusa). Ne prendiamo atto. Ma non ci convincono gli appelli alla tutela della privacy quando sono in gioco risorse pubbliche che intuiamo non sono irrilevanti” conclude Gugliotta.