Raggiunto il quorum per il diritto di cittadinanza, ora bisogna sostenere questo Referendum
Un grande risultato verso il Referendum sulla cittadinanza raggiunto in poche ore il quorum di 500.000 firme per la presentazione della petizione.
Uno straordinario successo che sembrava qualcosa di lontano, ma che grazie al passa parola e all’impegno degli artisti, influencer e sportivi ha sorpreso tutti, in particolare la classe politica.
Il quesito referendario, che sarà ora presentato in Cassazione, mira alla riduzione del periodo di residenza necessaria per ottenere la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni. Un passo in più per una maggiore inclusione e riconoscere a migliaia di migranti un diritto fondamentale, dato che molti di loro contribuiscono attivamente alla vita sociale, culturale ed economica del nostro Paese.
Questo risultato rappresenta un primo e fondamentale passo verso una battaglia cruciale per il riconoscimento dei diritti dei migranti che, contribuiscono attivamente alla vita del nostro Paese, meritano pienamente di essere considerati cittadini a tutti gli effetti.
La soddisfazione di Agostino Sella, della Don Bosco 2000
“Il nostro obiettivo – sottolinea Agostino Sella – non è stato solo raggiungere le firme necessarie alla presentazione del quesito referendario, ma arrivare alle urne nella prossima primavera, pronti a sostenere con forza questa proposta. La cittadinanza non è solo un diritto fondamentale per i migranti, ma è anche un mezzo per dare loro maggiori responsabilità verso il nostro Paese, consentendogli di partecipare pienamente alla vita civile e contribuire ancora di più alla crescita dell’Italia”.
Come Associazione siamo consapevoli che questa sfida non sarà semplice, ma questo referendum sarà l’unico strumento per cominciare a riformare la legge sulla cittadinanza.
“Si aprirà una stagione di dibattito acceso, in cui ci sarà bisogno di spiegare con chiarezza le ragioni che stanno alla base di questa richiesta. Non si tratta soltanto di una questione di diritti, ma di giustizia e di coesione sociale. Dobbiamo essere pronti a rispondere con lucidità e competenza alle inevitabili campagne di disinformazione che verranno messe in atto da chi si oppone a questa riforma” sottolinea ancora il presidente Sella.
Cosa prevede il quesito e quali sono le prossime tappe
Il quesito mira, quindi, a modificare l’articolo 9 dell’attuale legge sulla cittadinanza, la numero 91/1992, che si basa sul cosiddetto ius sanguinis. La legge attuale stabilisce che acquista di diritto la cittadinanza alla nascita chi è nato da madre o padre cittadini italiani. Sono previste modalità agevolate di acquisto della cittadinanza per gli stranieri di origine italiana.
Mentre la proposta referendaria prevede che “Lo straniero che sia nato in Italia – si legge nel testo – può divenire cittadino italiano a condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana”.
Ai fini della concessione della cittadinanza, il referendum prevede invariati gli altri requisiti richiesti, tra i quali la conoscenza della lingua italiana. Secondo le stime la modifica per richiedere la cittadinanza italiana riguarderebbe 2,5 milioni di persone.
La Don Bosco 2000, come associazione, è orgogliosa di essere in prima linea in questa battaglia lungimirante per i diritti dei migranti e si impegnerà, insieme a tutte le persone di buona volontà, a portare avanti una campagna forte e capillare, capace di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della cittadinanza e dell’integrazione.
Infine, il quorum raggiunto rappresenta una vittoria collettiva, ma è solo l’inizio di un percorso che ci porterà, con l’aiuto di tutti, a un’Italia più giusta e inclusiva. L’onda salita dal basso non si arresterà all’ideologia, grazie al supporto di tanti questo risultato è la risposta concreta a una politica che si allontana sempre di più dai cittadini.
Agostino sella, cittadini italiani, don bosco 2000, migranti, quorum cittadinanza, referendum cittadinanza