Pozzallo, dimissioni Stella Morana. Consiglieri di maggioranza duri: “La città è stata tradita”

Per Ammatuna, Sudano e Giannone il trio Celestri-Morana-Giampietro gravita nell’ambito politico dell’on. Abbate in aperta antitesi alla coalizione che sostiene Roberto Ammatuna

Non sottovalutare l’intelligenza dei cittadini” Esordiscono così i consiglieri di maggioranza Francesco Ammatuna, Valentina Sudano e Francesco Giannone nella nota che esprime il loro pensiero sulle dimissioni di Stella Morana.

Gli ultimi eventi politici che riguardano la città di Pozzallo– scrivono i consiglieri nella nota- meritano una profonda riflessione, per capire sia la portata degli stessi ma soprattutto le origini.  Nel breve termine di pochi giorni hanno abbandonato la maggioranza, che sostiene il Sindaco Ammatuna, due consiglieri comunali, che ricoprono le maggiori cariche istituzionali della civica assise, ed un assessore, che si occupava di scuola, cultura e protezione civile. Le motivazioni di merito che gli stessi dimissionari hanno addotto, saranno oggetto ulteriore dibattito, discussione ed approfondimento, verificate le continue richieste di riflessioni e richiami, effettuati dai consiglieri firmatari del presente documento, nel corso di questa prima parte della legislatura.

Il vero problema della crisi che ha travolto i dimissionari– sottolineano Ammatuna, Sudano e Giannone- ha una sola matrice, non certo velata, conosciuta da tutti e senza nessuna smentita avvenuta da parte degli interessati nel corso di questi mesi: gli stessi dimissionari, che fino a qualche giorno prima giuravano assoluta fedeltà al Sindaco, di fatto gravitavano da oltre un anno nell’ambito politico vicino all’on. Ignazio Abbate, alla Dc dell’On. Presidente Cuffaro, in aperta antitesi della linea politica sostenuta dalla coalizione che sostiene Roberto Ammatuna”

Poi i consiglieri evidenziano quali sono le azioni che sono state messe in atto dal trio Celestri-Morana-Giampietro: “I principali responsabili del pastrocchio Iacp lotti 12-13-14, a rischio finto crollo sono stati proprio loro, che i problemi legati alla scuola in genere andrebbero programmati in primavera e non in autunno; che il gruppo consiliare doveva essere coinvolto, verificate le “presunte” difficoltà incontrate negli uffici comunali dalla dimissionaria assessore; che oggi sarebbe più comodo per tutti abbandonare l’Ente, il nostro Ente, prima del dissesto finanziario; non è corretto lasciare senza risposta i genitori che in queste ore aspettavano risposte sulle corse degli alunni pendolari; è pretestuoso abbandonare il servizio scuola per solo otto giorni di ritardo nell’inizio del servizio di refezione; non è corretto gestire la civica assise come la segreteria di un politico, ancorché di caratura provinciale.

Si è fatta finalmente chiarezza- concludono i consiglieri- chi doveva andare via per altri lidi politici, più convenienti e rassicuranti, è andato. La città va avanti, consapevole che il repentino voltafaccia ha radici che nulla hanno a che fare con l’arte nobile della Politica”

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