Ispica: a rischio l’ingresso nella lista Unesco. Il Ministero rende noto che in Sicilia ne saranno scelti solo due
Oltre a sette siti che sono già patrimonio Unesco in Sicilia altri 8 comuni hanno fatto richiesta per essere inseriti nella lista visto che al tempo per varie ragioni erano stati esclusi. Fra questi ben due si trovano in provincia di Ragusa e sono Comiso ed Ispica.
Proprio il sindaco di Ispica Innocenzo Leontini ha lavorato fin dal suo insediamento per questo obiettivo. Ispica infatti così come Modica, Scicli e Noto rappresenta con i suoi monumenti un esempio tipico del Tardo Barocco.
“Purtroppo per negligenza dell’amministrazione del tempo, dichiara Leontini, la nostra città ha perso questa grande opportunità, eppure qui hanno lavorato le stesse maestranze che poi si sono spostate nei comuni vicini che oggi godono di questo riconoscimento. Proprio in questi giorni però, sottolinea il primo cittadino di Ispica, giungono notizie poco confortanti dal Ministero il quale ha deciso di inserire solo due degli otto comuni che hanno presentato la documentazione necessaria per l’inserimento nella lista. La cosa che ci lascia alquanto perplessi è che questi due comuni verranno preferiti agli altri sulla base di novità. Ma non si comprende che tipo di novità si intende” Al d là di ogni richiesta Ispica non ha certamente niente da invidiare alle altre città della provincia di Ragusa, e della Sicilia in generale, che già sono entrate a far parte dell’Unesco: dalle bellezze architettoniche, culturali ed artistiche a quelle paesaggistiche rappresenta uno dei luoghi più suggestivi del territorio ibleo e non solo.
I criteri di selezione per entrare a far parte del patrimonio Unesco sono sempre stati quelli di essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa; costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.
Certo l’iter è piuttosto complesso la prima fase della candidatura prevede la richiesta di iscrizione nella lista propositiva nazionale, tuttavia l’iscrizione di un sito nella Lista propositiva non comporta automaticamente la successiva iscrizione dello stesso nella Lista del Patrimonio Mondiale. Per i beni iscritti nella lista propositiva si procederà successivamente, in un iter lungo e complesso, alla predisposizione delle candidature vere e proprie, composte da un dossier e da un piano di gestione che i proponenti redigono con l’ausilio dei Ministeri competenti. Le candidature da presentare al WHC (World Heritage Committee) per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale, già iscritte nella Lista Propositiva, vengono deliberate dal Consiglio Direttivo della CNIU Dal momento della presentazione al WHC inizia il processo di valutazione.Il Comitato del Patrimonio Mondiale, che si riunisce una volta l’anno, per esaminare le candidature si avvale della valutazione di tre organismi tecnici: l’ICOMOS per i siti culturali e lo IUCN per i siti naturali, l’ICCROM specializzato nella conservazione e nel restauro del patrimonio culturale. Questi organismi avviano una istruttoria tecnica che dura circa un anno e mezzo e prevede varie fasi, tra cui sopralluoghi sul posto e colloqui approfonditi con i proponenti e gli attori interessati.
Il Comitato può decidere di:
1. iscrivere il sito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO;
2. rinviare il sito riconoscendone il valore universale, ma posticipandone l’iscrizione in attesa di una parziale riformulazione della candidatura;
3. differire il sito, non riconoscendone ancora pienamente il valore universale e richiedendo allo Stato parte maggiori elementi di valutazione (ed una completa rivisitazione dei dossier);
4. bocciare il sito non riconoscendone il valore universale ed escludendo una possibile ripresentazione della candidatura
Il Comitato con le sue decisioni cerca di stilare una Lista del Patrimonio Mondiale rappresentativa, bilanciata tra patrimonio culturale e patrimonio naturale, tenendo conto che non ci sono limiti al numero di siti che possono risultare iscritti complessivamente nella Lista. Hanno un certo grado di precedenza i siti che appartengono a categorie sotto rappresentate nella lista, o quelle di Stati il cui patrimonio è sotto rappresentato.
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