Ragusa e toponomastica, quando il vandalismo dà spunto alla politica
Ha scatenato una serie di reazioni a catena quanto accaduto nei giorni scorsi in via Ramelli a Ragusa. Un cartello firmato “I camerati di CasaPound” attaccato all’insegna intitolata al giovane dell’MSI assassinato nel 1975 a soli 19 anni, aveva già fatto registrare prese di posizione e interventi politici.
Adesso un nuovo episodio denunciato su facebook dallo stesso sindaco Cassì che scrive: “E’ accaduto esattamente ciò che avevo auspicato non accadesse: vecchie ideologie hanno creato nuovi contrasti. A seguito dei fatti dei giorni scorsi di via Ramelli, ignoti hanno coperto il nome sulle insegne stradali con una vernice spray.
Definirsi “camerati” e fare il saluto romano sono comportamenti che, stando alla Cassazione, non oltrepassano il confine della legalità se usati per commemorare qualcuno. Vandalizzare una insegna stradale è azione delittuosa, e sarà quindi perseguita legalmente”.
Il primo cittadino giudica esecrabili ed indigeribili entrambi i fatti, distanti da quei valori di civiltà, rispetto e tolleranza che proprio la storia avrebbe dovuto insegnare e poi annuncia: le insegne, prontamente rimosse, saranno sostituite. Ma anche questo post ha provocato decine di commenti ed interventi di cittadini che poco gradiscono l’intitolazione di vie ad alcuni personaggi e alla luce di quanto scritto da Cassì, addirittura lo invitano alle dimissioni.