Crisci ranni: Cantiere educativo e impegno corale per una città a misura di sguardo
Modica – Nella bellezza del ritrovarsi e nella semplicità dell’incontro tra quanti in città vivono ogni giorno la scommessa dell’educazione, è stato presentato martedì 15 marzo il rito Crisci ranni 2016.
“È bello essere qui insieme oggi: associazioni, animatori, volontari, bambini, giovani, abitanti del quartiere, rappresentanti della comunità ecclesiale e delle istituzioni – ha introdotto il presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto Maurilio Assenza – questo esserci in tanti è segno che Crisci ranni è un luogo sempre più aperto alla città”.
Nel presentare le iniziative previste, si è dato ampio spazio al racconto di cosa Crisci ranni oggi è:
la rinascita di un luogo che versava nel degrado, ora Cantiere educativo (con il doposcuola, i giochi, i tornei, le feste, sede anche di un gruppo di acquisto solidale e di un laboratorio di riciclo creativo), ispirazione per la nascita di altri sei Cantieri: a Scicli, Pozzallo, Noto, Pachino, Ispica, Siracusa;
ma anche una proposta tenace di ritrovare l’anima della città, di una città che sia bella e attenta alla crescita, una città “a misura di sguardo” (questo peraltro il nome del progetto promosso dalla Fondazione di Comunità Val di Noto con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, a supporto del Cantiere educativo); e poi una festa che continua la Pasqua e diventa anche occasione di riflessione sulla città, al culmine di un cammino educativo che coinvolge tutte le scuole.
“La piazza tra racconti e incontri” il tema del percorso di quest’anno che ha visto coinvolti duemila bambini nel rappresentare in maniera creativa la loro piazza, facendo emergere un’idea di piazza ricca di vita, colori, dove la gente si incontra. Gli stessi bambini si sono presi cura – con acqua, ma anche con dolcezza e attenzione – delle piantine che faranno fiorire la piazza principale della città nel giorno del rito. Mentre i giovani, attraverso percorsi di scrittura creativa, si affacciano alla dimensione civica del tema: la piazza che rimanda a uno sguardo più ampio e impegnato sulla città.
Fabio Sammito, animatore del progetto, ha ripercorso i sei anni di Crisci ranni a partire dalla nascita. “Siamo cresciuti insieme a questo posto e insieme ai nostri ragazzi. È bello e per nulla scontato che oggi per tutti noi questo sia un luogo di incontro accogliente”. Molti i temi affrontati nel corso degli anni: “Con i bambini e i giovani lavoriamo molto sull’aspetto sociale della cittadinanza e in questo senso la collaborazione con le istituzioni è stata un filo conduttore dall’inizio ad oggi” – ha concluso, sottolineando anche la cura dei rapporti con le scuole.
“Nel cammino che Crisci ranni propone c’è lo spessore dell’educare – ha detto a tal proposito Maurilio Assenza – l’educare come arte paziente, sommersa, che fa crescere la città. La presenza degli insegnanti ricorda che c’è anche un accompagnare la città da parte di tanti che, nel silenzio, fanno crescere le nuove generazioni”.
Tiziana Capobianco, a nome degli insegnanti, ha rimarcato due aspetti del cammino delle scuole con Crisci ranni: quello didattico, con la possibilità di responsabilizzare i bambini e di farli cooperare; e quello storico e culturale, legato alle tradizioni: “Ringraziamo Crisci ranni per aver dato a noi la possibilità di riscoprire un rito e ai bambini di cogliere il significato delle cose più semplici, a partire dalla cura di una piantina”.
“Dietro Crisci ranni c’è un altro soggetto educativo, radicato nel territorio: la Chiesa di Modica – ha proseguito Assenza – la parrocchia ha dato la spinta perché Crisci ranni avesse inizio e la presenza della comunità ecclesiale oggi rimanda al senso di una Chiesa in uscita che abita il territorio in molti modi”
“Non solo un luogo, ma anche un’appartenenza”: così don Franco Cataldi, parroco del quartiere, ha definito il Cantiere educativo, ripercorrendo la storia di rinascita dell’area e ricordando l’impegno di tanti che negli anni hanno dato il loro contributo. “Sei anni fa questo luogo era totalmente abbandonato, non apparteneva più agli abitanti del quartiere e della città. Crisci ranni ha rappresento un rigagnolo che man mano si è allargato fino a far rifiorire l’area e renderla colorata, luminosa, accessibile. Ed è bello sentire usare dagli anziani del quartiere l’espressione i ragazzi di Crisci ranni. Vuol dire che cresce la consapevolezza civica, il voler prendersi cura di ciò che è di tutti, e che fino al 2009 forse era di nessuno. Ora tutti siamo collaboratori, coprotagonisti di un progetto che qualche anno fa era un sogno ad occhi aperti e che oggi si può sperimentare e vivere giorno dopo giorno”
Don Umberto Bonincontro, Vicario foraneo di Modica, ha parlato di Crisci ranni come di “una bellissima esperienza di chiesa in uscita, che fa correre l’annuncio del Vangelo tra la gente”.
“È qui la bella notizia – ha proseguito – dove ci sono ragazzi che si vogliono bene, giocano, si incontrano, fanno i compiti. E dove tanti adulti, con amore, si impegnano a far crescere i bambini anche come cittadini. Qui sta avvenendo questo: è il nuovo, il bello, il positivo che avanza. Ed è straordinario che si siano raggiunte tutte le scuole di Modica. È un lievito Crisci ranni: un lievito che sta accrescendo una stupenda realtà”.
“È visibile e importante il segno della cura che Crisci ranni ha avuto nel tempo per questo luogo” ha detto il sindaco di Modica Ignazio Abbate, evidenziando come il Cantiere educativo abbia dato la spinta decisiva per l’attuazione del progetto di riqualificazione dell’area promosso dall’amministrazione. “Mi auguro che questa famiglia cresca sempre di più” – ha concluso.
Infine la testimonianza di cosa Crisci ranni rappresenta è stato affidata alla voce spontanea dei bambini e i giovani che frequentano giornalmente il Cantiere. Gabriele, a nome di tutti, ha raccontato: “Trascorriamo qui il pomeriggio per fare i compiti e per giocare. Facciamo esperienze sempre nuove e impariamo a crescere nell’amicizia, nell’impegno e nel rispetto per le cose belle e importanti”.
“Emerge da questo incontro che Crisci ranni non è solo un Cantiere educativo, ma un impegno corale, un processo che aiuta a ritrovarsi cittadini partecipi, una grande scommessa in un Sud che rinasce dal basso e genera città a misura di sguardo, perché, se ci guardiamo negli occhi, la città cresce” – ha concluso Assenza.
Al termine dell’incontro è stato presentato il programma delle iniziative:
Crisci ranni 2016 sarà, come ogni anno, una grande festa educativa, con il lancio dei bambini in alto e l’augurio di “crescere e diventare grandi”. Sabato 2 aprile si inizierà nell’Atrio comunale alle 15.30, per confluire alle 17 in piazza Matteotti, con la rappresentazione de “La veccia di li fusa” (a cura della compagnia Hobby Actors su testo riadattato da Dada Iacono), prima del tradizionale rito. Introdurrà il rito don Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. A seguire un momento di gioco con i Clown Dottori di “Ci ridiamo Sù”, animazione e degustazioni. La serata, dedicata in particolare ai giovani, si concluderà con il concerto dei “Tiempu persu”.
Gli appuntamenti che precedono il rito:
• Venerdì 18 marzo, presso la scuola per assistenti sociali “F. D’Alcontres”, dalle 10-13, un seminario sul tema “Nella città inclusiva la piazza, cuore di un’azione per promuovere coesione sociale e bene comune”, con l’intervento dell’assistente sociale Salvatore Rizzo dell’Ecos-Med di Messina
• Venerdì 18 marzo, presso la chiesa di San Paolo, alle 16.30, l’inaugurazione della mostra dei lavori delle scuole che resterà aperta fino al 3 aprile dalle 17 alle 20
• Mercoledì 23 marzo, presso il Cantiere educativo Crisci ranni, dalle 15.30 alle 17.30, la scrittura creativa degli studenti delle scuole medie superiori
• Venerdì 1 aprile, presso l’auditorium Pietro Floridia di Piazza Matteotti, alle 18, vi sarà un convegno sul tema di quest’anno – “La piazza tra racconti e incontri” – con un dialogo tra i giovani e studiosi che sono appassionati lettori del nostro territorio e del nostro tempo (Paolo Nifosì e Antonio Sichera) e il presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo, impegnato da anni sul versante del lavoro giovanile, di un meridionalismo militante che impegni il Sud a diventare protagonista del proprio riscatto.