Covid-19, per la scuola si poteva fare di più e meglio
Da ogni parte si sentono proposte e soprattutto critiche al governo e al ministro Azzolina per come è stata gestita la ripresa della scuola in questa fase della pandemia. Certo nessuno poteva pensare ad una ricaduta così veloce e così aggressiva ma tant’è che i cittadini, almeno per la scuola, scientificamente indicata come uno dei posti più pericolosi per la diffusione del contagio, si aspettavano, da parte del governo, un’attenzione maggiore e misure efficaci.
Le misure proclamate infatti sono sembrate ai più dei palliativi, fuorvianti che non hanno sortito alcun effetto. Il tentativo di fare passare i “banchetti a rotelle” come un sistema per aumentare la sicurezza degli alunni è sembrato ai cittadini una offesa alla propria intelligenza. Magari studiare una soluzione migliorativa allo studio come quello a distanza da casa, con sistemi per la didattica più pratici sarebbe stato più gradito oltre che più efficace. Si sarebbe potuto pensare, imitando il sistema delle università online, alla registrazione delle lezioni da parte dei professori su una piattaforma dove gli studenti avrebbero potuto accedere liberamente e seguire le lezioni ad ogni ora della giornata. In classe sarebbero potuti andare solo per sostenere le interrogazioni e sicuramente in numero molto limitato. La nostra non vuole essere una critica al ministro o a questo governo, già alle prese con non pochi problemi, ma non si può nascondere che i cittadini da questi mesi di relativa calma dall’inizio della pandemia qualcosina di più se lo aspettavano. Cosa resa ancor più grave dalla percezione che si ha in questi giorni di assoluta approssimazione delle decisioni del governo che ancora dopo tutto questo tempo dall’inizio della pandemia non ha una linea chiara e decisa in una direzione piuttosto che un’altra. Forse per questo governo è arrivato il tempo delle decisioni importanti. Prima che la pandemia ci sotterri.
Giorgio Aprile