Covid: insonnia in aumento del 40%, consigli naturali per contrastarla
Dormire è probabilmente la cosa più naturale del mondo, un bisogno ancestrale. Tuttavia, per molti trascorrere una buona notte di sonno è quasi un’impresa. Specialmente ora che la pandemia è entrata prepotentemente negli incubi di ogni italiano.
“L’insonnia è una delle conseguenze della situazione che stiamo vivendo ormai da più di un anno. A causa della pandemia si è verificato un aumento dei disturbo del sonno di circa il 40%”, afferma Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e responsabile Trainer Bioequilibrium, che punta i riflettori su questa problematica in vista della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il prossimo 19 marzo.
“Da una ricerca condotta da Bioequilibrium su quasi 843 persone è emerso che l’84% ritiene che la qualità del proprio sonno incida fortemente sul livello energetico giornaliero – dice Iacobelli -. Infatti, l’83% riferisce di sentirsi stanco durante il giorno; il 75% di avere difficoltà a rilassarsi e il 63% di dormire meno di sette ore a notte”.
Nel nostro paese, si stima che ci siano circa 12mila persone che soffrono di insonnia, un problema che può seriamente compromettere la qualità della vita di una persona. Non stupisce che da gennaio si sia verificato un vero e proprio boom di acquisti di prodotti che favoriscono il sonno.
Stando alle stime di Federsalus, si parla di un aumento del 28,8%. Si può parlare di insonnia quando il disturbo si verifica almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi. I sintomi principali dell’insonnia sono: difficoltà ad addormentarsi, frequenti e prolungati risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e difficoltà a riaddormentarsi.
L’insonnia è un’alterazione del sonno da non sottovalutare, poiché può compromettere le normali abitudini di vita, causando un senso di malessere generale, maggiore affaticabilità e irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione, mal di testa, sintomi gastrointestinali, formicolii e stati tensivi.
La buona notizia è che ci sono delle soluzioni. Certamente i farmaci, ma possono avere effetti collaterali sul lungo periodo. Molto meno problematici e altrettanto efficaci sono una serie di cambiamenti comportamentali e rimedi naturali.
La Dottoressa Eleonora Iacobelli suggerisce alcune buone pratiche per l’igiene del sonno: mantenere una routine fissa di quando andare a dormire e quando svegliarsi. In tal modo il nostro orologio biologico si abituerà allenando il nostro corpo a quando sia il momento di rilassarsi e quando ci si deve attivare per affrontare la giornata; mantenere una corretta alimentazione mangiando leggero ed almeno 2-3 ore prima di coricarsi (tempo di digerire al meglio).
Evitando anche cibi grassi e/o speziati che potrebbero disturbare il sonno; fare attività fisica o anche un bagno caldo almeno 2-3 ore prima di andare a letto. Alcuni studi hanno dimostrato che il repentino abbassamento della temperatura corporea che si ha quando si terminano queste attività favorirebbero il sonno profondo.
Ma se questi “comportamenti virtuosi” non bastassero, ci sono una serie di rimedi naturali che possono favorire il sonno e che, proprio in questo periodo di emergenza Covid, stanno andando a ruba: oltre ai calssici melatonina, passiflora, valeriana e tiglio fino al luppolo, l’escolzia, il salice e il magnesio, la novità sono i cosiddetti “attivatori di sirtuine”, proteine che favoriscono il sonno migliorandone la durata e quantità.