Raddoppio Ragusa-Catania, annunciati fatti concreti, ma scusate se nessuno ci crede…
“Dopo decenni di chiacchiere arrivano i fatti concreti”. Questa volta la notizia arriva dal deputato regionale Nello Dipasquale e anche stavolta puntuali ve ne rendiamo conto, ma perdonerete la stanchezza e il poco ottimismo che traspare dalle nostre righe perché anche la stampa, dopo avere speso fiumi di inchiostro e di parole per decenni, su questo argomento, ha perso l’entusiasmo.
Parliamo della storia infinita del raddoppio della Ragusa-Catania, ci sono bambini che sono diventati adulti ascoltando questa storia e che, se tutto andrà bene, (ma anche su questo nutriamo qualche dubbio), la vedranno realizzata alle soglie della pensione. E ci sono politici che vi hanno imbastito tre campagne elettorali, come dicevamo però, anche stavolta facciamo finta di crederci e raccontiamo la cronaca dell’ennesimo capitolo di questa storia.
Dipasquale parla di effetti sperati e della possibilità di vedere presto l’inizio dei lavori, come aveva annunciato già qualche giorno fa il viceministro Cancelleri individuando nel mese di novembre prossimo la data entro cui sarà posata la prima pietra. Dipasquale oggi condivide il comunicato diffuso in queste ore dal Comitato per la Ragusa-Catania che spiega come per la realizzazione dell’opera sia stato nominato commissario straordinario, dal presidente Draghi, il 16 aprile scorso, il presidente della Regione Siciliana Musumeci e il sub-commissario, alto dirigente Anas, Raffaele Celia.
L’altra notizia, che annotiamo con moderato ottimismo, è che il ministro del Mims Giovannini intende procedere velocemente nell’attuazione dei cronoprogrammi e, come aveva annunciato il 23 aprile scorso, ha incontrato tutti i commissari concordando nuove regole d’ingaggio quali: “il monitoraggio del ministero trimestrale per la verifica della realizzazione delle diverse fasi, così da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli in piena trasparenza pubblica”.
Per avviare l’operatività dei commissari (a cui hanno lavorato i due governi precedenti e oltre 3 anni e mezzo per definirne compiti, funzioni e poteri) mancano ancora dei passaggi:1) Il via libera della Corte dei Conti; notizie solide danno tempi di approvazione di almeno un mese (il termine di legge è di 30 giorni) ma per la complessità del decreto (e l’ammontare degli investimenti di circa 83 miliardi) la Corte può richiedere (lo farà sicuramente) chiarimenti e quindi si rischia di arrivare a luglio o a dopo le “intoccabili” ferie estive!
2) Manca il decreto semplificazioni che permette di accelerare i procedimenti 3) Manca la riforma del codice degli appalti che deve definire meglio le regole d’ingaggio per le assegnazioni e le esecuzioni dei lavori liberando una volta per tutte la “paura della firma” che oggi impera nella P.A. 4) Mancano le risorse umane e professionali carenti da decenni che devono essere implementate in maniera spedita nella macchina pubblica.
Solo dopo questi passaggi i commissari possono espletare con efficacia il loro compito che per ora può limitarsi solamente all’ordinario. Sicuramente propedeutico l’Ok della Corte dei Conti e subito dopo le altre disposizioni di legge potremo leggere, il “cronoprogramma della Ragusa-Catania” come delle altre 56 opere i cui cantieri saranno aperti, in 20 nel 2021, 50 nel 2022, 37 nel 2023.
La “buona notizia” sarebbe che il 5 maggio gli enti interessati di pubblici servizi hanno ricevuto “la documentazione finalizzata alla risoluzione delle interferenze tra le reti dei PP.SS. e l’opera in progetto” a cui devono dare risposta entro 30 giorni; Nella comunicazione si apprende, poi, che l’Anas ha suddiviso in 4 lotti funzionali il progetto esecutivo della Ragusa-Catania.
Questi sono i fatti, se sono concreti e se lasciano ben sperare, lasciamo decidere a voi lettori!