Rito abbreviato per il presunto assassino di Peppe Lucifora

Davide Corallo, il carabiniere di Giarratana accusato di essere l’autore dell’efferato omicidio di Peppe Lucifora, trovato senza vita nella sua abitazione del quartiere Dente a Modica il 10 novembre del 2019, sarà giudicato con il rito abbreviato.  

Lo ha deciso la Corte d’Assise di Siracusa. La morte di Peppe Lucifora, molto conosciuto in città, sconvolse l’opinione pubblica.  Furono i Vigili del Fuoco a fare irruzione nell’abitazione a seguito di una segnalazione e a trovare il corpo del 57enne senza vita nella sua camera da letto chiusa a chiave dall’esterno.

Sul corpo del povero Lucifora, che non avrebbe avuto nemmeno modo di reagire all’aggressione, segni di violenza inaudita, il suo assassino gli avrebbe rotto con una sola mano la mandibola e poi lo avrebbe soffocato. Dopo mesi di indagini, i sospetti ricaddero su Davide Corallo, carabiniere, il cui DNA sarebbe stato trovato nell’abitazione dai Carabinieri del Ris.

Secondo gli inquirenti, il movente dietro quel drammatico omicidio, sarebbe di natura passionale. In un primo momento il militare aveva fornito un alibi che però successivamente è stato smontato dagli inquirenti.

La Corte ha ammesso il rito abbreviato condizionato alla integrazione probatoria di due professionisti che hanno esaminato le prove scientifiche fatte durante i rilievi. I due consulenti nominati dalla difesa sono il medico legale Maurizio Saliva e l’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano.     

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