Un fumetto degli studenti della Quasimodo di Ragusa per dire No alla mafia
Anche la realizzazione di un fumetto può rappresentare un modo efficace per dire No alla mafia e soprattutto per sensibilizzare le nuove generazioni su chi della mafia è rimasto vittima.
E’ il caso degli studenti dell’istituto Quasimodo di Ragusa che hanno partecipato al “Premio Attilio Manca” realizzando un fumetto sul loro concittadino Giovanni Spampinato, un giornalista di inchiesta ucciso nel 1972, per avere cercato la verità sul misterioso omicidio dell’ingegnere Angelo Tumino e dei suoi dubbi per come venivano condotte le indagini.
Originale e molto efficace il modo che hanno scelto i giovani studenti per raccontare sinteticamente la vicenda. I complimenti ai giovani studenti sono arrivati dallo stesso fratello di Giovanni Spampinato, Salvatore, che ha avuto parole di elogio anche per i docenti e il preside, che hanno fornito tutti gli strumenti necessari per la realizzazione, a cominciare dalla conoscenza di tutta la vicenda.
A febbraio dell’anno scorso lo stesso fratello di Giovanni Spampinato ha avuto un incontro con le prime, seconde e terze medie nell’auditorium della scuola Quasimodo per parlare della vicenda che ha visto coinvolto il fratello.
“Il momento più bello è stato rispondere alle numerose domande che mi hanno fatto, perché così hanno potuto capire meglio l’intricata vicenda e si sono chiariti i dubbi che avevano. Spero di fare altri incontri del genere in altre scuole ragusane, per raccontare una vicenda ragusana che stranamente è più conosciuta fuori Ragusa e anche dalla Sicilia, e molti giovani vi hanno fatto la tesi di laurea. La mia disponibilità è totale, mio fratello Giovanni e la sua vicenda rappresenta tutti gli altri giornalisti uccisi perché come lui cercavano la verità”, ha dichiarato Salvatore Spampinato.