Quanto è ingenua la soddisfazione di coloro i quali si rallegrano per la revoca della nomina a vita alla Professoressa Dormiente.

La Direzione è solo la “carta”, come si direbbe a Modica; la “cobbaita” è ben altro, e nessuna delibera è intervenuta a modificarla.

In fondo per il Sindaco e l’Amministrazione, il sacrificio della Professoressa Dormiente è poco più di una puntura di zanzara, a patto che si salvi la vera parte essenziale, almeno agli occhi di chi quel provvedimento ha firmato: la gestione del museo e l’individuazione delle figure professionali che in esso saranno chiamate a lavorare.

E non risulta da nessuna parte che le condizioni della delibera contestata siano minimamente cambiate: a lavorare potranno solo essere coloro i quali hanno frequentato il corso di formazione “semiclandestino” organizzato dall’associazione sotto l’egida morale, ma anche sostanziale, dell’Amministrazione.

Il vero scandalo della delibera, al di là della sciocchezza enorme commessa sulla nomina a vita del direttore, è proprio questo; ovvero, avere anche solo pensato che impunemente si possano selezionare i futuri lavoratori del museo senza alcuna evidenza pubblica ed attingendo a figli e parenti dei soliti noti (aspettiamo l’elenco).

Questa è la vera arroganza: pensare che tutto possa essere fatto perchè tanto nessuna conseguenza ne scaturirà; altro che nomina gratuita del Direttore, altro che rispetto per il glorioso passato dell’associazione.

In fondo, un fil rouge che tiene unite molte delle scelte di questa amministrazione: dalla selezione del personale del Museo alla selezione del personale della ditta che doveva occuparsi delle riscossioni, fino alla selezione delle ditte che beneficeranno dei finanziamenti del GAL; tutto si tiene, in una strategia complessiva evidente a molti, ma sembrerebbe non a tutti.

Perchè se vera battaglia l’opposizione consiliare, la politica cittadina, persino gli intellettuali che tanto si sono battuti per la revoca della nomina della Dormiente, vogliono condurre, e vincere, è proprio questa: rompere le uova nel paniere al Sindaco.

Perchè citiamo solo il sindaco e non l’amministrazione nella sua complessità, visto che di delibere di Giunta si parla? Presto detto: nessun assessore ha fatto sentire la sua voce. 

Nessuno, neppure l’Assessora al ramo che pure di questo settore dovrebbe occuparsi in via esclusiva; ed invece, in silenzio, ha accettato la delibera, la parziale revoca della stessa, il corso di formazione e persino lo scempio che ne è stato fato. In silenzio, e dunque accondiscendente con le scelte del suo sindaco.

Lo tenga a mente: soprattutto se domani da potenziale candidata dovesse dimenticarlo.