Modica, riscossione tributi. Questa volta si fa sul serio, ma potrebbe essere troppo tardi

L’affidamento del servizio potrebbe proiettarsi dopo le probabilissime dimissioni del Sindaco Abbate per correre alle Regionali, lasciando il cerino nelle mani del Commissario.

Modica – L’apparato burocratico è una entità di vitale importanza per ogni azienda pubblica o privata e a maggior ragione per gli enti pubblici a qualsiasi livello di competenza. E’ così per lo Stato centrale, per le Regioni, per le Provincie e per i Comuni.

Specialmente per quei settori strategici per la vita dell’Ente, gli sforzi degli amministratori non possono conoscere defezioni nella continua ricerca del personale più qualificato, nella formazione professionale dello  stesso e soprattutto nella dotazione numerica.

L’Amministrazione Comunale di Modica ha richiamato decine e decine di persone che fino a qualche anno fa erano impegnate nelle attività scolastiche. Avrebbe potuto approfittare per qualificarlo e destinarlo a quei due o tre settori che più di altri ne avrebbero avuto di bisogno. E’ il caso del settore finanziario, tributi e riscossione.

La deficienza organica di questo settore, per come ci viene narrato dall’Amministrazione nelle varie delibere  e determine, è alla base del disastro riscossione del Comune di Modica. L’inadeguatezza degli uffici, così scrivono la posizione organizzativa, il dirigente Finanziario e la Giunta Comunale, ha indotto l’Ente ad esternalizzare il servizio di riscossione coattiva dei tributi locali, tra l’altro con risultati pessimi oltre che con una procedura e scelta che ha portato ad una situazione a dir poco imbarazzante.

Una premessa è necessaria.

Nel 2011 l’allora amministrazione guidata da Buscema opto per la gestione in house della riscossione dei tributi, a seguito della rescissione del contratto con la SERIT Sicilia. L’amministrazione Abbate eredita, quindi, questa scelta della precedente amministrazione, come eredita il piano di riequilibrio di 64 milioni di euro.

Nel corso della rimodulazione del piano di riequilibrio, la Corte dei Conti rileva come l’azione dell’Ente afferente la riscossione dei tributi sia preoccupante, inefficace ed inefficiente. L’Amministrazione si giustifica con i giudici contabili con l’inadeguatezza degli uffici. La Corte dei Conti, preso atto della giustificazione dell’Amministrazione, mette per iscritto la necessità di farsi aiutare con competenze esterne.

Siamo nel 2014/2015 e prende il via la corsa all’armamento, andando alla ricerca della soluzione più veloce per dare un segnale tangibile alla Corte dei Conti, senza che il problema venisse seriamente analizzato al fine di capire il perché esisteva una mole di credito degenerato di queste dimensioni e soprattutto sulle condizioni socio economiche del contribuente ossia sulla loro capacità di rientro delle posizioni pregresse.

A dire il vero l’Amministrazione aveva da poco approvato una rateizzazione del debito fino a dieci anni alla quale hanno aderirono diverse migliaia di contribuenti, cioè quelli che erano nelle condizioni di farlo.

Tale era la fretta di affidare il servizio che l’Amministrazione non coinvolse neanche il Consiglio Comunale, unico organo competente a decidere sull’affidamento dei servizi, soprattutto quello della riscossione, a Enti esterni.

Con una delibera di Giunta ed una determina dirigenziale il Sindaco Abbate e la sua maggioranza si affidarono ad un atto che potrebbe entrare a pieno titolo tra quelli di Amministrazione creativa. Nonostante da più parti gli veniva contestata la procedura e soprattutto la mancanza dei requisiti in capo al Consorzio Stabile Nexus di Avola in materia di servizio di riscossione tributi, Egli a capo basso andò avanti per la sua strada fino a quando è andato a sbattere contro il muro alzato dall’ANAC del Dottor Cantone.

Al momento non è dato sapere su questo disastro. Si sa soltanto che il contratto con il Consorzio Stabile Nexus è stato rescisso da più di un anno e la coincidenza ha voluto che ciò accadesse in concomitanza con gli appunti mossi dal Dottor Cantone ad un Consorzio di Comuni della Provincia di Messina nella cui relazione portava alla luce che il Consorzio Nexus non poteva svolgere il servizio di riscossione dei Tributi. Ci sarebbe da chiedersi quali violazioni sulla privacy dei cittadini quali eventuali danni potrebbero scaturire per l’ente da questa vicenda per esempio.

Che succede ai giorni nostri

Vendendo ai nostri giorni, è del 18 giugno una delibera di indirizzo approvata dalla Giunta Abbate su proposta del capo settore finanziario, al fine di indire una gara di evidenza pubblica sotto soglia per l’affidamento del servizio di riscossione coatta dei tributi. La ratio dell’esternalizzazione, così come 6 anni fa, è l’inadeguatezza degli uffici preposti.

Questa volta il tono dell’Amministrazione Abbate è molto più dimesso, rispettoso degli organi competenti a decidere. Infatti, diversamente dal 2015, nella delibera di indirizzo subordina tutto all’approvazione dell’atto da parte del Consiglio Comunale acquisito il parere dei revisori dei conti, approvazione che arriverà sicuramente vista la maggioranza schiacciante che lo appoggia.

Sono quattro quindi le ammissioni del Sindaco Abbate e della sua Giunta:

l’incapacità, ad otto anni dal suo insediamento, ad organizzare gli uffici nonostante abbia fatto rientrare decine e decine di insegnanti al Comune che avrebbe potito formare con il tempo;

la competenza esclusiva del Consiglio Comunale in materia di esternalizzazione del servizio di riscossione;

la ricerca di un ente che sia iscritto all’apposito albo nazionale che lo abiliti alla riscossione coatta dei tributi;

l’indizione di una gara d evidenza pubblica.

Non sappiamo se questa procedura rientra nella riforma del codice dei contratti che di fatto accorcia di moltissimo i tempi per le gare.

Se così non fosse, l’affidamento del servizio potrebbe proiettarsi dopo le probabilissime dimissioni del Sindaco Abbate per correre alle Regionali, lasciando il cerino nelle mani del Commissario. E non è detto che il Commissario potrebbe decidere di accompagnare l’Ente al Dissesto. 

Questa vicenda rappresenta una caporetto dell’Amministrazione Abbate, che dopo il disastro amministrativo e di risultato provocato con il precedente affidamento del servizio della riscossione coatta, è mestamente rientrata nelle procedure amministrative corrette.

Emanuele Cavallo

Cantone, corte dei conti

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