Una nuova opportunità per il territorio, a Noto una laurea triennale in Beni Archeologici
Modica – ( di Anna Caschetto) – Si studieranno il territorio e gli insediamenti dal punto di vista sia storico che geografico e si analizzeranno gli oggetti che costituiscono la cosiddetta ” cultura materiale “: sarà insomma una formazione a tutto tondo di archeologi, anche se di III fascia, quella che si acquisirà frequentando il Corso appena approntato dal CUMO ( Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale ) che ha sede a Noto, ma fa capo all’Università di Messina.
Figure professionali impegnate nella ricerca, nella catalogazione e nell’opera di divulgazione del ricchissimo patrimonio culturale del quale è dotato il comprensorio del SudEst.
Nonostante Modica non sia annoverata fra i comuni fondatori del CUMO, è stata prescelta come sede di presentazione del nuovo corso di laurea per via del grande impegno profuso ultimamente nel valorizzare importanti reperti archeologici, grazie alla guida autorevole dell’archeologo, prof. Giovanni Di Stefano, direttore onorario del Museo Civico F.L. Belgiorno.
Grande soddisfazione è stata pertanto espressa dall’assessore alla cultura Maria Monisteri nell’accogliere i tre docenti di archeologia, nella fattispecie Gioacchino Francesco La Torre, Lorenzo Campagna e Katia Ingoglia, che, in rappresenta del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’università di Messina, hanno presentato e illustrato convintamente le caratteristiche del Corso lo scorso 14 luglio al Palazzo della Cultura.
Come di consueto ormai, in seguito alla liberalizzazione dell’accesso all’università, potranno iscriversi al suddetto Corso tutti gli studenti che hanno conseguito il diploma di scuola media superiore, anche se la cultura classica costituisca la chiave di accesso privilegiata per questo tipo di studi.
I partecipanti alla presentazione con il loro interesse e coinvolgimento hanno voluto augurare una buona fortuna a questo nuovo Corso di Laurea teso ad approfondire lo studio e la conseguente valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale del SudEst, sotto lo sguardo vigile della piccola statuetta dell’Ercole di Cafeo che dal fondo dell’ Auditorium è sembrato conferire una sorta di benedizione all’iniziativa.
Anna Caschetto
Cumu, Gioacchino Francesco La Torre, Giovanni Di Stefano, Lorenzo Campagna