Con l’accorpamento delle CamCom le imprese di Ragusa saranno ancora più sole
Ragusa – E’ incredibile che, per il Governo, la priorità sia l’accorpamento delle Camere di Commercio.
Oggi si registra un’altra presa di posizione di Gianluca Manenti di Confcommercio sull’accorpamento delle Camere di Commercio. “Un provvedimento che, anziché agevolare le imprese in un momento difficilissimo, rischia di lasciarle più sole limitando l’operatività di una realtà importantissima per il territorio e il tessuto economico. È un’ulteriore decisione confusa e di difficile attuazione. In questo particolare momento storico le imprese avevano ancora bisogno di una Camera di Commercio, come quella del SudEst, attiva sul territorio”.
“Continuando, invece come si sta facendo ora, saremo travolti dalla cattiva politica, da partiti e governi non all’altezza di una vera soluzione.Un lusso che non possiamo permetterci. Mai come ora è vero che le imprese non possono essere lasciate sole”.
In questi anni la giunta camerale del SudEst ha garantito svariati contributi , una risorsa preziosissima. Forse hanno dimenticato che siamo ancora in piena emergenza . Si pensi, ad esempio, al tema degli ammortizzatori sociali per cercare di tutelare il lavoro e per accompagnare le aziende verso una ripresa che appare ancora lontanissima.
Questa decisione del Governo aggiunge un capitolo ad una cronaca di una morte annunciata, quella delle imprese.
Le misure messe in campo con l’obiettivo di far ripartire il Paese producono, come unico effetto, danni gravissimi al sistema. Merito di un emendamento calato dall’alto, senza minimamente considerare le esigenze delle Associazioni di categoria e di tutte quelle partite Iva che, da sempre, lavorano per creare sviluppo e futuro all’Italia.
C’è una realtà di totale abbandono che rischia di devastare un Paese e il suo sistema produttivo e distributivo. Mancano un progetto, una visione, coraggio politico. Solo gretta e insensata burocrazia. Non possiamo permetterci di continuare così. E lo diremo con tutta la nostra forza .
Chiederemo di bloccare il provvedimento e di ascoltare la richiesta dei territori. Lo capisca anche il Governo, cosi’ come già ha ben capito il Presidente Mattarella, anziché affidarsi solo ad “esperti commissari” lontanissimi dalla vita reale e dal tessuto produttivo.
Occorre confrontarsi in maniera più efficace e costruttiva con le esigenze delle piccole e medie imprese (la spina dorsale del Paese) per ritrovare una linea d’azione condivisa, concreta, efficace.
Solo così (e non con proclami senza alcuna logica) potremo ricostruire la speranza e il futuro.