Vittoria – I Carabinieri di Vittoria hanno arrestato un albanese di 23 anni sul quale gravava un mandato di cattura europeo per reati legati allo spaccio di droga in concorso.

Il giovane aveva contatti con un altro suo connazionale residente a Vittoria.

Appena la notizia del mandato di cattura internazionale è stata inserita dall’Interpol nella banca dati delle Forze dell’Ordine, i Militari dell’Arma hanno avviato le ricerche e rintracciato il ricercato nei pressi dell’area parcheggi di un supermercato “Eurospin” della parte alta della città ipparina, in compagnia del fratello e del suo connazionale residente a Vittoria. I tre erano all’interno di una Ford Ka di proprietà dell’albanese residente nella cittadina iblea.

A insospettire i carabinieri è stata proprio la presenza p dei cittadini albanesi all’interno del veicolo di quello che sostavano nell’area di parcheggio senza una apparente motivazione.

I militari decidevano di effettuare i controlli e di identificarli, ma solo l’albanese residente a Vittoria era in possesso di documenti,mentre gli altri due ne erano sprovvisti.

Appena i Carabinieri hanno inserito il loro nome nella banca dati scattava l’allert dell’Interpol che indicava che uno dei due albanesi era quello sul quale pendeva il mandato di cattura internazionale emesso dall’Autorità Giudiziaria Tedesca, condannato a 15 anni di carcere per reati legati allo spaccio di stupefacenti in concorso.

Chiesti i rinforzi i Militari conducevano i tre albanesi in caserma per sottoporli a più minuziosi controlli e perquisizioni personali e domiciliari al fine rinvenire eventuali sostanze stupefacenti.

Per l’uomo a cui è stato notificato ed eseguito il mandato di cattura europeo è stata attivata la cooperazione internazionale di polizia, tramite la direzione centrale della Polizia criminale. I contatti con Interpol hanno permesso di identificarlo compiutamente ed è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della definizione delle procedure estradizionali e del suo trasferimento in Germania, che saranno curate dalla Corte d’appello di Catania e dal ministero della Giustizia.