Danni incalcolabili, ancora una notte d’inferno: il polmone verde di Calaforno in cenere (Video)
Notizia in aggiornamento ore 10.15
Sul fronte delle indagini per capire l’origine dell’inferno che ha distrutto il polmone verde di Calaforno stanno lavorando gli inquirenti. Si è parlato di origine dolosa, ma non è escluso che tra le possibili cause ci sia anche la pessima abitudine di bruciare i rifiuti agricoli.
In questo momento stanno operando un aereo ed un elicottero per spegnere i focolai ancora attivi nella vasta area che va da Calaforno a San Giacomo contrada San Martino. Questa notte hanno lavorato squadre dei Vigili del Fuoco per proteggere gli insediamenti agricoli. La Forestale sta quantificando gli ettari interessati dall’incendio.
Del bellissimo polmone verde di Calaforno non è rimasto nulla, uno scenario spettrale quello che appare oggi agli occhi dei tanti Vigili del Fuoco, uomini della Protezione Civile, volontari intervenuti da tutti i Comuni limitrofi per dare man forte a quanti si sono prodigati ieri per l’intera giornata e per tutta la notte per cercare di contenere l’inferno che si è scatenato ieri mattina.
Il bosco è andato completamente distrutto e con essi animali e casolari, un miracolo che non ci siano vittime umane. Le immagini e i drammatici video circolati e diffusi su tutti i social hanno reso, ma solo in parte, l’entità della tragedia. Il parco naturale di Calaforno e vaste zone limitrofe, un enorme patrimonio naturalistico sono andati perduti, tante le attività economiche distrutte, in fumo migliaia di alberi di ulivo, troppo presto ancora per quantificarne il valore economico.
Per tutta la notte Vigili del Fuoco e Volontari hanno cercato di contenere gli incendi ma il fronte del fuoco ha continuato ad avanzare in diverse direzioni. Il fumo degli incendi ha raggiunto anche i Comuni limitrofi. I Canadair sono tornati ad intervenire solo alle prime luci dell’alba di oggi.
Sul luogo della tragedia anche gli inquirenti perché, e questo rende ancora più insopportabile il disastro ambientale, validi motivi consentono di dire che non si sia trattato di un incendio spontaneo, e che c’è il fondato sospetto della mano umana. Sarebbero diversi e distanti tra loro i luoghi di origine delle fiamme.
A tal proposito il sindaco di Giarratana ha lanciato oggi un appello: “Chi sa, chi ha visto qualcosa, segnali alle forze dell’ordine, in qualsiasi modo, fatti e circostanze che potrebbero essere utili ad individuare i responsabili di questo orrendo crimine”. Solidarietà alla gente di Giarratana e degli iblei in generale è stata manifestata anche a livello nazionale, ma oggi è ancora tempo di lavoro, per le parole, per le accuse e per le responsabilità ci sarà tempo.