Villa Cascino a Modica, un bene fruito male e utilizzato peggio, che soffre già di apatia

Perchè non esiste un’indicazione per arrivare alla Villa Cascino, uno dei pochi spazi verdi pubblici della città? Per questo spazio verde, così come per San Giuseppe u Timpuni non esiste nessuna tabella. Gli spazi verdi sono luoghi che non meritano di essere indicati, utilizzati, valorizzati anche con apposita segnaletica?

Queste le parole del Primo Cittadino nel 2018. “ Purtroppo a Modica abbiamo poche aree verdi, mantenere in uno stato decoroso quelle esistenti è un obbligo ancora più pressante per chi amministra. L’obiettivo è quello di rilanciare in grande stile la struttura e in questo siamo stimolati anche dalle richieste che ci sono pervenute da alcune associazioni che si sono dette disponibili a gestirla, tenendola aperta e curandone la periodica manuntenzione.”

Abbiamo trovato il cancello chiuso un pò dopo le 15.00, mentre nella determina 193 del Settore X del 14settembre 2020 si scriveva che il sig. Cicero Giorgio si fa carico della cura del verde e della custodia senza alcuna restrizione alla pubblica fruizione dell’area.

Si apprende anche che con determina del 16 febbraio 2021, la n. 469 sempre dello stesso settore , la potatura degli alberi di Villa Cascino e del Liceo Convitto è costata ai contribuenti euro 11.779,75 iva inclusa, liquidata alla Ditta Frasca Polara Francesco.

Il contributo dell’architetto Fichera riguardo la Villa Cascino e l’impegno del Prof.Rosario Cascino, che influenzò il campo medico chirurgico, sono ancora oggi visibili con quel che resta di una struttura in parte non accessibile al pubblico, che si pregia di avere una bellissima loggia in stile liberty .

Tale impegno oggi è stato usato, negli ultimi mesi, per rendere appetibili momenti di svago per bimbi, pubblicizzando all’interno l’uso di gonfiabili e vari laboratori di centrifugazione di succhi bio, insieme ad una pizzeria con annesso biliardino. Ci chiediamo se a chi investì tanto con impegno e dedizione questo piacerebbe.

Erano queste le linee guida per il rilancio del sito che l’Amministrazione Abbate aveva in mente e che è puntualmente accompagnata dal silenzio e dall’assenza di azioni incisive delle molteplici associazioni cittadine, delle varie forze politiche e dei cittadini stessi?

A Modica, città dell’Unesco sembra si trovi assolutamente normale che una struttura recente, immersa in uno dei pochi luoghi verdi pubblici della città, con un paesaggio mozzafiato soprattutto all’alba e al tramonto, sia utilizzata esclusivamente per mangiare, bere e giocare a biliardino. Perché non è stata costruita un’ alternativa culturale e una cooperazione riguardante le politiche giovanili, la progettazione di riutilizzo di uno spazio tanto ampio, ascoltando i cittadini, la gente del quartiere, comprese tutte le attività commerciali vicine?

Perchè non si è riflettuto sul fatto che a pochi metri dal Belvedere dell’Itria potrebbe crearsi un’itinerario culturale e turistico, in cui inserire la Villa Cascino? Cos’è questa predilezione per le pizze da un lato e i panini alle patatine dall’altro, senza denigrare il lavoro onesto di ciascuno? Lo sforzo di un’impresa sarà certamente notevole e ben venga l’iniziativa di un privato, ma come tutte le cose in cui non c’è un’organizzazione collettiva e un raggio di saperi coordinato tra più parti ogni cosa è destinata alla chiusura, all’abbandono, allo scoraggiamento condiviso.

Tanto più gravi appaiono le parole dell’Amministrazione, alla luce della restituzione obbligata e sanzionata del Comune di Modica di 132.364,18 euro alla Regione Siciliana, per somme che erano destinate ad essere spese con forme di democrazia partecipata di cui Vito D’Antona ha informato i cittadini prima dell’opposizione stessa.

Sui social il dissenso non manca con numerosi post, eppure il malcontento non prenda forma di figure umane indignate e pubblicamente protestanti, o meglio ancora attivi nella partecipazione.

La chiave a buona parte dei mali di una città potrebbe essere la partecipazione cittadina, in modo da usufruire degli spazi in maniera libera e con pari possibilità di accesso a tutti, nessuno escluso? Se ad oggi mancano le voci di bilancio attive, si spera che si attivino le voci di cittadini che hanno a cuore la città e chi dopo di noi, la vivrà.

Arianna Salemi

Fichera, Rosario Cascino

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