Il caso di Michele Giffoni: dove è finito il giornalismo e la lezione di Mattia Feltri

Oggi non c’è nulla da scrivere; o meglio, non c’è nulla più di questo da scrivere.


Perchè il breve editoriale scritto oggi da Mattia Feltri, direttore del quotidiano Domani è uno di quei pezzi che qualunque giornalista avrebbe voluto scrivere, e che, probabilmente, non scriverà mai.


La storia cui si riferisce è quella di Michel Giffoni, ex ambasciatore d’Italia in Kosovo, accusato di ignobili reati, ed assolto dopo 7 anni da ogni accusa; nel frattempo era stato radiato dalla diplomazia, lasciato dalla moglie, costretto a tornare a vivere dall’anziana madre, abbandonato dagli amici ed aveva subito due infarti, oltre a sviluppare un tumore.


Oggi assolto, e caduta ogni accusa, non è stato neppure reintegrato perchè, secondo il ministero, necessità una nuovo pronunciamento amministrativo; come se 7 anni di sofferenze non fossero abbastanza.


Ma nel pezzo di Feltri c’è anche un pezzo di storia del giornalismo italiano: pavido, mai veramente informato, prono al giustizialismo di alcuni politici e magistrati che su false accuse, , e sulle loro conseguenze, hanno fatto fortuna.

Ma soprattutto c’è il titolo che è il vero macigno; “Un giorno toccherà a te” in questa Italia, non è purtroppo una minaccia, e neppure un’avvertimento, ma solo una triste, tristissima realtà.

Domani

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