Anteas Ragusa, lancia percorso per intercettare la disponibilità dei cittadini
Ragusa – Le persone sono il bene più prezioso di un’associazione di volontariato.
Sia coloro che cercano nel contesto associativo la difesa di un diritto o la risposta a un bisogno, sia coloro che “lavorano” con spirito solidale, civile e gratuito ad accogliere istanze, rivendicazioni, a risolvere problematiche materiali ed immateriali, a immaginare e progettare un altro mondo possibile.
Anteas Ragusa sta predisponendo un percorso per intercettare la disponibilità dei cittadini desiderosi di dedicare un po’ del loro tempo alla cura degli altri, alla tutela dei beni comuni, alla difesa dei diritti delle persone.
“E’ una strada – afferma il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – che intendiamo compiere mantenendo sempre inalterati i nostri concetti di operatività come evidenziati dal nostro statuto. Ecco perché stiamo cercando di sviluppare al massimo il concetto di accoglienza inteso come disponibilità a “ricevere” nuove persone, nuovi punti di vista e nuove opinioni”.
“L’accoglienza – dice ancora Schininà – è un modo di relazionarsi con gli altri basato su principi e valori. E’ un atteggiamento mentale. E non ha scorciatoie. Ecco perché riteniamo che il percorso di accoglienza dei volontari richieda preparazione e consapevolezza, a più livelli: riguardo la missione, gli obiettivi, l’organizzazione interna, la governance della nostra associazione.
Ci sforzeremo di rendere ancora più chiari e condivisi gli aspetti identitari. In questo modo, la nostra organizzazione saprà confrontarsi con i nuovi venuti e arricchirsi da essi. Ragusa, d’altro canto, è una città in grado di offrire molto da questo punto di vista.
La ricerca di nuovi volontari diventa l’ultimo atto di un lavoro di riflessione interna con tutte le componenti dell’organizzazione. Faremo tesoro dell’identità della nostra associazione e progetteremo azioni che ci rappresentino di fronte alla cittadinanza, soprattutto nei confronti di coloro che l’associazione sceglierà, e quindi soprattutto le persone fragili, in testa gli anziani, come destinatari privilegiati del nostro appello. Questo nell’ottica di predisporre una rete anche con altre associazioni di volontariato che possa riservarci, il più possibile, risposte efficaci”