Regionali, Musumeci: “Mi ricandido, cambieremo la Sicilia”. Miccichè frena

CATANIA ) – “Abbiamo istituito un tavolo di confronto con lo Stato che ha preteso di ridurre il disavanzo sin dal primo giorno, con una situazione disastrosa raccolta nel novembre del 2017. E’ difficile comprendere cosa è stato realizzato se non si pensa a cos’era la Regione Siciliana quattro anni fa. Abbiamo trovato una montagna di macerie, abbiamo lavorato e stiamo lavorando tuttora per dare dignità ai comuni, pur non avendo autonomia sulla finanza locale. Abbiamo dato vigore e continuano a darlo alle piccole e medie aziende, per la loro modernizzazione e fare fronte alle criticità dettate dalla pandemia”.

Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, in chiusura dell’evento di #DiventeràBellissima “4 anni per la Sicilia”, a Catania.


“Abbiamo speso tutti i soldi europei che dovevamo spendere in questi anni, come Bruxelles richiedeva per chiudere il cerchio e dare un segno tangibile del nostro lavoro – ha aggiunto -. Ebbene, abbiamo superato il target del 2018, del 2019 e del 2020 e siamo prossimi a superare quello del 2021. Musumeci è ricandidato e non è una notizia”.

E sulle parole di Giorgia Meloni, per la quale sulla sua ricandidatura deve confrontarsi la coalizione, ha sottolineato: “Nessuno vuole disintegrare il centrodestra, resto convinto che questa sia stata la stagione della semina. Chiunque deve sapere che il presidente della Regione Sicilia non è attaccato a nessun filo. Sciolgo l’incantesimo, mi ricandido e vorrò vincere. Cambieremo questa terra”.

“Sui rifiuti abbiamo varato un piano regionale e operato come dovevamo, pur con le difficoltà riscontrate a inizio mandato e le criticità dettate dalla pandemia”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, in chiusura dell’evento di #DiventeràBellissima “4 anni per la Sicilia”, a Catania.

“Sulla materia non abbiamo trovato nulla se non la lettera del Presidente del Consiglio che chiedeva di portare fuori i rifiuti dalla Sicilia e le ordinanze del centrosinistra che conferiva la medesima autorizzazione. Solo con i Termoutilizzatori – prosegue Musumeci – possiamo tagliare il cordone ombelicale con la precedente gestione. La Sicilia segua l’esempio di Bolzano e Brescia: tutto ciò che si può differenziare si differenzia, tutto quello che è indifferenziabile si porta al Termoutilizzatore”.

“Lo sappiano tutti, abbiamo messo alla porta i mafiosi e gli affaristi – sottolinea il governatore -. Questa isola ha il dovere di credere in un futuro migliore e diverso, quando nei prossimi sei anni arriveranno 20 miliardi di euro. La garanzia di #diventeràbellissima è quella del lavoro, questa è una squadra che consegnerà alla Sicilia il diritto alla certezza, non alla speranza”.

Miccichè “Il modo di fare di Musumeci lo allontana dalla ricandidatura”

A un anno dalle elezioni ancora attraverso la stampa riceviamo informazioni sulle future scelte del Presidente Musumeci. Quattro anni fa la sua fuga in avanti fu accettata da un centrodestra che non fu facile rimettere insieme. Oggi insisto nel dire che il candidato sarà scelto dalla coalizione così come affermato anche dai leader nazionali.
Allora il centrodestra veniva da un periodo difficile e quella mossa ci trovò impreparati, oggi il centrodestra è fortissimo e può serenamente lavorare per individuare il miglior candidato che potrebbe anche essere lo stesso Musumeci, se non fosse che il suo modo di fare lo allontana sempre più dall’obiettivo”. Lo afferma il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

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